venerdì 29 luglio 2011

Quando il papà di Carlo Giuliani diceva: "Mio figlio è uno sbandato"


"Mio figlio era uno sbandato, un punkabestia, un drogato. Non lo volevo più in casa da mesi". Così diceva Giuliano Giuliani, padre di Carlo, in un'intervista mandata in onda il giorno dopo la morte del giovane contestatore di Genova.
Un video che è sparito quasi immediatemente, per cinque anni. E che tuttora è impossibile reperire su internet.
Dovessimo trovarlo, sarà nostra premura pubblicarlo sul blog. Per ora ci possiamo solo accontentare della nostra memoria e di un video ancora accessibile su youtube che riporta solo le parole pronunciate durante quell'intervista.
Sulla veridicità dell'intervista non ci possono essere dubbi. Ci sono pure intercettazioni telefoniche che confermano il rapporto conflittuale tra Carlo Giuliani e i suoi genitori, in primis il padre. Proprio quel padre che ora si sforza di onorare la memoria del figlio e di fare il "capo-popolo", cavalcando l'onda di chi ha voluto trasformare Carlo Giuliani in un eroe.

Quando era in vita, però, per il padre era tuttaltro che un eroe. Semmai era causa di disperazione. Nel 2000 il telefono di Carlo Giuliani e dei genitori erano sotto controllo a causa di un'indagine della Guardia di Finanza su un traffico di stupefacenti cui il ragazzo era coinvolto. Dalle intercettazioni, pubblicate solo su "Il Giornale", emergono tutte le incomprensioni familiari.

La sera del 2 febbraio 2000 Heidi Giuliani, la madre, telefona al marito per riferirgli di un racconto lacunoso che Carlo le aveva fatto su una visita dei Carabinieri nei suoi confronti: "O aveva bevuto o era fatto in una maniera spaventosa. Due occhi che non ti dico, come ai bei tempi". E il padre risponde: "Non so più cosa pensare, questo ci porta alla pazzia o alla tomba, non lo so".
A dicembre '99, invece, la discussione è direttamente tra Carlo Giuliani e il padre. Il ragazzo gli racconta di essere stato fermato dai Carabinieri, i quali gli hanno sequestrato un coltello. Giuliano Giuliani, amareggiato, risponde: "A ma non mi fermano quando passo per strada". Il figlio, ribelle: "Voi siete signori di 50 o 60 anni, ad un ragazzo succede che lo fermano per strada".
"Evidentemente qualcosa facevi" ribatte il padre.
Ma Carlo, imperterrito: "Ora devo pagare una multa di 150 mila lire".
Padre: "Mi preoccupa più che ti fermano per una perquisizione perché stavi facendo qualcosa".
Carlo, sempre più ribelle: "A me succede ogni tre giorni che mi fermano. Ti fermano perché è un regime del cazzo, funziona così".
Padre: Stupidaggini! Adesso, il regime... piantala di dire cazzate!"
Carlo: "Uno stato di Polizia funziona così"
Padre: "Piantala di dire queste cazzate incredibili (...). Io sono libero di girare per tutte le strade del mondo".
Carlo: "Tu! Ma un ragazzo di 20 anni che niente niente non è tutto perfettino".
Padre: "Guarda che questa cosa non me la dai a bere".
Carlo gli spiega che lo hanno fermato per caso due carabinieri che perquisivano un marocchino, ed il padre ipotizza: "Gli hai detto Bastardi che fermate un marocchino?" e Carlo risponde "No, non ho detto niente".
Il papà, esasperato, non sa più cosa augurarsi per liberarsi dei problemi causati dal figlio, e in un'altra telefonata arriva persino a dire "Speriamo di far presto un bel funerale". Una battuta che manda su tutte le furie la mamma.
Peraltro profetica.
Ovviamente il Garante della privacy è intervenuto subito per impedire l'ulteriore pubblicazione di intercettazioni telefoniche che riguardassero la famiglia Giuliani
Evidentemente certe intercettazioni, anche se illegali, si possono pubblicare, altre no. Tant'è che Il Giornale non ha più pubblicato altre conversazioni telefoniche dei Giuliani.
L'articolo che riporta tali conversazioni, datato luglio 2006, non si trova più sul sito del Giornale ma si può ancora leggere qui
Come mai il padre di Giuliani, che poco sopportava gli atteggiamenti del figlio, ha cambiato completamento opinione?
Di: Riccardo Ghezzi

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