lunedì 18 luglio 2011

Caro Grasso, lei come fa a fidarsi di questa giustizia?

di Marcello Inghilesi 

Viviamo in un momento di grande confusione si cerca di delegittimare i magistrati. Ci sono progetti per diminuire l'autonomia dei pubblici ministeri, che è un valore che tutti devono sentire", lo ha detto il procuratore nazionale antimafia Piero Grasso, come riportato dall'ANSA.Un’opinione di parte! Piccolo particolare con punto interrogativo. Stanotte arrestano Piero Grasso: dopo un colloquio evanescente con un pm, lo mettono all’Ucciardone. Dopo qualche tempo lo mettono agli arresti domiciliari: dopo qualche tempo ancora lo liberano e gli fanno qualche processo; dopo dieci anni lo assolvono con formula piena; è stato un errore. Signor Grasso, Lei può fidarsi di un sistema del genere? Oppure di gente che senza arrestarla la fa accusare da altri di delitti immorali, di mafia o di associazione esterna alla mafia (che neppure il diritto ha saputo dire con chiarezza cosa sia), di porcherie penali varie? Qui non si parla di teorie: si parla di fatti, di cose avvenute e che stanno avvenendo. O no? Quanti sono i carcerati in attesa di giudizio?
E quanti di loro saranno assolti? Sa che ogni assolto è un urlo di inciviltà gridato contro il nostro sistema giudiziario! Sa che ogni morto ucciso da errori giudiziari, decisioni, sentenze e procedure sbagliate , è una condanna senza appello per chi ha compiuto l’errore e che invece gode della protezione corporativa del sistema giudiziario in cui Lei vive e che Lei chiede di proteggere, con stima e fiducia. Solo questo; che Iddio La protegga dagli errori dei Suoi colleghi, che da un momento all’altro possono decidere di rovinarla; e non pensi che non sia possibile (deve solo contare sullo spirito della corporazione); oggi è possibile perché il vostro sistema non ha espulso e non ha lasciato che altri espellessero, funzionari dello Stato spergiuri e rei: anzi normalmente li ha promossi.Non si metta sopra; stia dentro agli errori e alle ingiustizie; e allora capirà tutta la leggerezza della Sua corporazione , la sfiducia vera che i più nutrono nei vostri confronti , a causa di molti giudici penali, ma anche civili e amministrativi, che sono incapaci o in mala fede. E senza giustizia non c’è Stato “repubblicano” come dicono i francesi , fatto di “eguaglianza, fratellanza , libertà” ; la giustizia sta sopra questa triade e quindi deve rispettare, profondamente rispettare, lo Stato di diritto, il sistema della Rappresentanza democratica e la dignità di tutti i cittadini ; la Sua dignità , Procuratore Grasso , come quella dell’ultimo ingiustamente detenuto dell’Ucciardone. Qui non si tratta di delegittimare i magistrati, “refrain” fisso della corporazione. Qui si tratta di fare giustizia, di amministrarla , di rispettare le Leggi e le procedure ; tutti quanti : non i sudditi , da un lato; e i “fasci romani” dei magistrati, dall’altro. Il primo tema da risolvere è questo; non confondiamo le carte; è scorretto, penoso e ingiusto. Guardi all’ Ucciardone; non a Roma; questo sarebbe il Suo mestiere; e Lei , dicono, potrebbe e saprebbe farlo bene.

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