giovedì 21 luglio 2011

Prima Tedesco, adesso Penati: ecco la Tangentopoli del Pd - Pd, Penati, Tedesco, D'Alema, Bersani -.


IL VOTO SUL SENATORE RIAPRE NELLA SINISTRA LA QUESTIONE MORALE E LA GRANA GIUSTIZIA: MAZZETTE ENAC, CASO MORICHINI, INDAGINE A SESTO.
Tedesco salvato, Pd no. Il paradosso della
regala un partito democratico spaccato e dubbioso. Il senatore pugliese, vicino a Massimo D'Alema, rimarrà in Parlamento nonostante sia indagato perché graziato dai voti garantisti della maggioranza e di parte dei suoi colleghi di partito. Ma è un autogol, perché tra le fila del centrosinistra sale l'ansia: come scrive Goffredo De Marchis suRepubblica, Il voto su Alberto Tedesco suona come la confrma che la grana giustizia è destinata a investire anche il Pd. Che sulla questione morale ci sarà da discutere, che la divisione tra giustizialisti e garantisti va risolta. I dubbi sono tanti, anche perché l'agenda (delle Procure) è fittissima: prima, appunto, l'inchiesta sulla Sanità in Puglia che investe Alberto Tedesco, quindi il caso Pronzato (uomo di Pier Luigi Bersani) e le tangenti Enac e di riflesso il giro di mazzette dell'affarista Morichini che tira in balloMassimo D'Alema. Infine, altro colpo durissimo, l'indagine sulle tangenti all'ex area Falck di Sesto San Giovanni, che vede nell'occhio del ciclone Filippo Penati.
Il sistema del Nord - Vicenda locale, tutt'al più milanese? No, anzi: Penati è il numero due del segretario Bersani ed è un po' il deus ex machina del Partito democratico in Lombardia, se non in tutto il Nord Italia. La testimonianza? La sua candidatura per la presidenza della Regione Lombardia, contro Formigoni: una battaglia persa, ma indicativa di quanto nel Pd contasse Penati. Uno che, per dire, si era speso per la candidatura di Stefano Boeri alle elezioni comunali che hanno poi visto trionfare il "nemico di sinistra" Pisapia. C'è ancora chi parla di "giustizia ad orologeria" perché le vicende contestate a Penati si riferirebbero a vecchie storie (mica vero, le mazzette sarebbero durate fino al 2010), ma ormai non attacca più. Forse perché si inizia a pensare che il sistema (fatto, secondo le accuse rivolte al vicepresidente della Regione Lombardia, di amici, bustarelle e conti esteri) stia crollando sotto i colpi dei pm. Come nel 1992, per Tangentopoli. Solo che questa volta c'è dentro anche la sinistra.
21/07/2011
Fonte: Libero news.it

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