martedì 11 ottobre 2011

Un passo avanti per i soliti maestrini




                                                  di CARLO PRIOLO


Fini e Scajola fate un passo indietro non per il bene dell’Italia, ma per il vostro bene, per il vostro bene come persone.
Spogliatevi della veste di politici, perché, fortunatamente, contate quasi niente, altrimenti la nostra credibilità all’estero sarebbe seriamente compromessa.
Entrate nel cono d’ombra dell’anonimato, dismettete i panni di maestrini dell’ovvio, cercate un posto tra la gente comune.
Il tempo è la migliore medicina.
Così potrete abitare nel vasto territorio dell’oblio e verrete ricordati soltanto nell’album delle figurine.
Siete tanto ridicoli da suscitare tenerezza.
Si narra che al tempo delle case piovute dal cielo, Scajola si propose come acquirente per beneficiare del dono divino, ritenendo di averne i requisiti. 

Ovviamente quando gli chiesero come avesse pagato non poté confermare ai miscredenti di averla avuta in dono dalla Provvidenza; avventatamente rispose di non sapere chi avesse pagato e per dare forza all’affermazione aggiunse che una volta scoperto l’incauto benefattore lo avrebbe denunciato.
Ci fu un certo clamore sulla vicenda tanto da terrorizzare l’ignara anziana venditrice che fu colta da malore.
Sembra che all’epoca fu chiesto dal conduttore della trasmissione radiofonica la “Zanzara” a Luca Telese, giornalista di La7, cosa pensasse della conferenza stampa indetta appunto da Scajola per dare l’annuncio del non richiesto regalo piovuto dal cielo; la risposta non fu lusinghiera, anzi irripetibile.
Ora dopo la fase aulica del miracolo dei regali, Scajola ha assunto il ruolo pubblico di suggeritore, va teorizzando un nuovo modo di agire politico: “la scossa”.
Sembra faccia molto bene, sia fortemente terapeutica per l’assestamento dei neuroni, un superamento della obsoleta scarica elettricaper i matti.

L’altro, Fini, che di case donate se ne intende, come delle vendite off shore, siede su una poltrona dove per essere nominato ci vogliono molto consensi.
Si narra che un tempo i voti li abbia trovati tra quelli che frequentava da oltre un decennio, mentre gli avversari gridarono allo scandalo, considerato che per quella carica il designato era sempre stato scelto di comune accordo. 

Poi Fini, folgorato dagli stessi che lo avevano criticato, decise di far crescere le fila degli oppositori ed anche lui fu inserito nel coro dei devoti cantori dello “scandalo” e dei teorizzatore del “passo indietro”.
Non ha avuto fortuna perché è finito a fare la ruota di scorta di un figlio della Chiesa che va predicando il terzo polo e non volendo è il portavoce di una elegante Signora che guida un gruppo di lavoratori sempre indignati. 

Anche se le accuse abrasive della Signora ai poteri forti hanno un certo perché.
Entrambi i Maestrini invece di affiancare l’affollato coro del “passo indietro” dovrebbero fare un passettino in avanti per disperdersi nel nulla. In politica meno si conta e più se ne sparano grosse.
Non hanno capito che prima si conquistano i consensi e poi si può governare.

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