sabato 8 ottobre 2011

Berlusconi: «Nel 2013 l’Italia non scelga la sinistra incapace»

Roma - Il Secolo XIX
Fatte le riforme «quando scadrà l’attuale legislatura, cioè nel 2013, gli italiani potranno scegliere liberamente da chi essere governati». Lo dice il premier Silvio Berlusconi in un messaggio sul sito dei Promotori della Libertà. «Potranno scegliere ancora una volta - dice il premier - fra chi in questi anni ha tenuto la barra ferma, nel pieno di una grave crisi economica che ha sconvolto la vita di milioni di famiglie, tra chi ha realizzato delle riforme importanti e necessarie per la modernizzazione del paese, oppure tra chi, come l’attuale opposizione di sinistra, promette risposte che non funzionavano trent’anni fa, anzi proposte che hanno fatto fallire in modo clamoroso tutti i loro interventi, e nonostante tutto vengono ancora riproposte: prova evidente che questa sinistra non ha saputo compiere un solo passo avanti dalla partenza ovvero dalla più disumana e criminale ideologia della storia, il comunismo, verso la comprensione dei tempi nuovi che stiamo vivendo
»
«Gli italiani sono troppo maturi per pensare di affidare le sorti del Paese ad un governo formato dal trio Bersani-Di Pietro-Vendola, che sarebbe una riedizione, in termini direi ancor più grotteschi, dell’Ulivo di Prodi», continua il premier. «Purtroppo per la sinistra, non c’è un’alternativa al nostro governo». Ha detto il premier Silvio Berlusconi nel messaggio. «Non sono entrato personalmente in politica per conquistare il potere, ancor meno desidero rimanervi per mantenere un potere che tra l’altro nella realtà non esiste proprio», aggiunge il premier che poi conclude che «anche le elezioni anticipate non servirebbero a nulla».
«Vi è un’urgenza a cui abbiamo il dovere di rispondere ed è quella sulle intercettazioni».
Lo dice il premier Silvio Berlusconi, intervenendo sul sito dei Promotori della Libertà, indicando le riforme del Governo di qui fino alla scadenza naturale della legislatura, nel 2013.
«Sapere che siamo quotidianamente immersi in uno scandalo del quale non riusciamo neanche più a denunciare la gravità e l’anomalia. Ma quando un cittadino alza il telefono e sente di poter essere controllato, può temere che ciò che dice al telefono e che in un paese civile e libero dovrebbe restare inviolato può vederselo su un giornale qualche giorno dopo. Questo è francamente intollerabile, questo è un sistema barbaro - conclude - a cui dobbiamo mettere fine».
«Da alcuni giorni non mi occupo che del decreto sulla crescita, del decreto sullo sviluppo che intendiamo presentare a breve al Consiglio dei Ministri. Sto consultando i miei ministri e numerosi tecnici e le altre forze della maggioranza per mettere a punto proposte efficaci in grado di ridare slancio alla nostra economia, pur tra le mille difficoltà della congiuntura mondiale», ha aggiunto Berlusconi.

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