lunedì 10 ottobre 2011

Istat, produzione industriale migliore dal 2000 Crescita ad agosto del 4,3%, auto a +31,7%


 di Biagio Marzo

Trend positivo per i dati sulla produzione industriale, che cresce bene sia rispetto al mese di luglio, sia su base annua. In notevole incremento la produzione di autoveicoli. Soffrono chimici, tessili e abbigliamento

La produzione industriale italiana vola. 
Seconda i dati rilevati dall'Istat l’indice destagionalizzato della produzione è aumentato del 4,3% rispetto al mese di luglio. 
L'aumento più consistente negli ultimi anni, dato che un dato così positivo non lo si registrava dal 2000. In termini tendenziali, apportate tutte le correzioni relative agli "effetti del calendario" e quindi ai giorni lavorativi, 22 come nel 2010, l'aumento tocca il 4,7%. 
Sia il dato tendenziale che quello congiunturale hanno superato le previsioni degli analisti. Nella media del trimestre giugno-agosto l’indice è salito dello 0,7% rispetto al trimestre immediatamente precedente, mentre nella media dei primi otto mesi la crescita nella produzione è dell’1,7% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. 

In notevole crescita ad agosto la produzione industriale degliautoveicoli, che è aumentata su base annua del 31,7%, dato anch'esso corretto sulla base del calendario. A
umenti riguardano anche i settori della metallurgia e della fabbricazione di prodotti in metallo, esclusi macchine e impianti (+16,8%), delle altre manifatturiere, riparazione e installazione di macchine ed apparecchiature (+13,0%) e della fabbricazione di macchinari e attrezzature non classificati altrove (+12,9%).

Le diminuzioni sono invece legate al settore delle industrie tessili, abbigliamento, pelli e accessori (-10,1%), alla fabbricazione di prodotti chimici (-4,0%) e alla fabbricazione di coke e prodotti petroliferi raffinati (-1,7%).

Volgendo lo sguardo ai raggruppamenti principali d’industrie, ad agosto 2011 l’indice destagionalizzato registra incrementi congiunturali positivi per tutti i comparti: +4,2% per i beni di consumo, +4,0% per i beni strumentali, +3,3% per l’energia e +2,7% per i beni intermedi. 
In termini tendenziali, variazioni positive per il raggruppamento dei beni intermedi (+8,3%), dei beni strumentali (+6,9%), dell’energia (+3,5%) e, in misura più limitata, per il raggruppamento dei beni di consumo (+0,6%).

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