sabato 15 ottobre 2011

INDIGNADOS: ROMA È SOTTO ASSEDIO Auto in fiamme, negozi assaltati

ROMA È SOTTO ASSEDIO

Caos nella Capitale, il corteo è subito degenerato in guerriglia. Tra i manifestanti anche i black bloc. A fuoco diverse auto lungo il percorso del corteo. Oltre ai danni alle cose, assalite due troupe 


Atti di violenza Tre auto sono state date alle fiamme dai manifestanti, danneggiati due distributori di benzina, assaltate due banche e un supermercato. Intanto è ancora posizionato sulla scalinata della Basilica di Massenzio il gruppo di manifestanti con caschi e volto coperto che vuole occupare via Fori Imperiali.
Aggredite due troupe di Sky.


In coda al corteo dai megafoni di un camion suona l’inno dell’Internazionale socialista e poi "Bandiera rossa". Diversi i gruppi che si richiamano al comunismo
Un 60enne che si trovava su via Cavour e tentava di fermare un lancio di bottiglie contro i vigili del fuoco che spegnevano un rogo è stato ferito al volto.

Già in tarda mattinata erano state fermate quattro persone a bordo di un auto, appartenenti all'area anarco-insurrezionalista. I Carabinieri hanno sequestrato zaini contenenti caschi da motociclista, maschere antigas, mefisti,parastinchi, mazzette da muratore, piede di porco, 500 biglie di vetro e una fionda professionale di grosse dimensioni e bottiglie di vetro.

Già ieri le prime avvisaglie della giornata di oggi si sono fatte sentire, con gli indignados accampati davanti al Parlamento, in attesa dell'esito sul voto di fiducia della Camera. Esito che, quando è arrivato, ha scatenato l'ira dei manifestanti, dando il via a lanci di uova, cori di protesta, e portando con sé una promessa (minaccia?): "Ci vediamo in piazza domani".

E protagonista della protesta di ieri era stata anche Milano, dove un'incursione da parte dei manifestanti raccolti nel corteo di indignati ha tentato di penetrare nell'edificio che ospita gli uffici della banca d'affari Goldman Sachs, vandalizzando l'androne del palazzo (video) con il lancio di spazzatura e l'imbrattamento di muri e vetrine e riuscendo a colpire anche le filiali di diverse altre banche .

Un corteo di circa 400 studenti delle scuole del IV Municipio si è mosso alla volta della Sapienza, scandendo slogan anti-Governo. Davanti all'università si sono radunati diversi manifestanti. Si notano tra di loro No tav e Movimenti per la casa. Slogan "rossi" e anti Cav ("Livorno antifascista", "Berlusconi pezzo di m...") anche alla stazione Termini, dove cominciano ad arrivare gruppi di manifestanti dalla Toscana.

Un piccolo corteo secondario, di circa 50 donne, si è snodato invece su via del Corso, nei pressi di Palazzo Chigi. Le manifestanti, auto-definitesi "indignate col sorriso", hanno distribuito alcuni volantini, scandendo slogan contro lo crisi, per poi defluire ordinatamente. E la manifestazione parla al femminile anche alla Sapienza, dove si stanno radunando centinaia di studenti già dalle prime ore del mattino. Uno striscione delle studentesse scandisce lo slogan "Ci avete detto di studiare per essere libere. Ci avete detto di lavorare per emanciparci. Ora ci volete rinchiudere in casa? La vendetta sarà lady".

Centinaia di manifestanti si sono radunati in piazza della Repubblica, in vista della partenza del corteo. Tra gli striscioni esposti slogan su giustizia ("Quando l’ingiustizia diventa legge ribellarsi è un dovere"), dei sindicati ("Pomigliano non si piega"), e slogan sulla necessità delle proteste ("Una sola soluzione: la rivoluzione"), a firma Red Block.
A corteo iniziato diversi i gesti dimostrativi compiuti dai manifestanti. Alcuni precari, con il volto coperto dalla maschera di "V per vendetta", ormai un simbolo di queste proteste, ha effettuato un blitz all'hotel Atlantico, dando fuoco alle bandiere italiana e europea, appendendo uno striscione che recita "Que se vayan todos" e lanciando biglietti con scritto "è arrivata la vendetta precaria". In Piazza Repubblica è comparsa - tra le diverse iniziative di folklore - una bara di cartone con riportato da un lato il nome di Silvio Berlusconi e sul fronte la scritta Kapitalism. "Basta cricca - recita un cartello esposto - dimissioni»

Al corteo pacifico si è unita anche una piccola frangia di circa 200 autonomi. Vestiti di nero e con il volto coperto, hanno spaccato vetrine in via Cavour e stanno riempiendo la strada di scritte. Tra gli slogan "Pianta grane e non tende" e "Tira le pietre non la cinghia". Atti violenti si stanno svolgendo anche su via Cavour, dove diverse auto sono state prese di mira. Armati di bastoni e mazzette di muratori i violenti hanno anche fatto irruzione in un supermercato sulla stessa via, utilizzando un palo di legno come ariete e uscendo dal negozio con bottiglie di alcolici e cibo.

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