domenica 16 ottobre 2011

Non nutrire la bestia

DI MARIO SECHI  

Quello che sta succedendo è figlio di una cultura sbagliata che affonda le radici nel piagnisteo mediatico che giustifica la violenza e in molti casi la incoraggia, nell'ignoranza che tracima dal senso di colpa di un establishment che riesce a dar ragione insieme alla Bce e agli Indignados.


Nutrono la bestia. 
La coccolano. 
Le dicono che ha bisogno di comprensione. 
La blandiscono con il pensiero più debole possibile. 
Poi la bestia spacca vetrine. 
Incendia auto. 
Saccheggia negozi. 
Ma non le basta. 
Non è sazia. 
E finisce per mangiarsi il corteo. 

Fine dell’Occidente. 
Apocalittico? 
Cari lettori, non sono mai stato così attaccato alla terra e a questa città, Roma. 
Quello che sta succedendo è figlio di una cultura sbagliata che affonda le radici nel crollo dell’alta educazione, di un piagnisteo mediatico che giustifica la violenza e in molti casi la incoraggia, di un’ignoranza che gronda dagli stereotipi dei commenti televisivi, tracima dal senso di colpa di un establishment senza pudore che riesce a dar ragione insieme alla Bce e agli Indignados, un caso clinico di schizofrenia che affligge una parte della classe politica, quella che ha appaltato il pensiero alla tecnocrazia,mentre gli amici banchieri si riempivano la pancia di spazzatura finanziaria. 

Sono gli stessi che oggi si battono il petto, dimenticando di aver acceso il falò della recessione. 
Il resto è una storia criminale, di banditismo stradale che non si è stati capaci di prevenire e contenere prima che la Capitale divenisse un set da guerriglia urbana e una confusa protesta figlia dello smarrimento dell’Occidente prendesse la mostruosa forma di una tragedia collettiva.

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