mercoledì 12 ottobre 2011

Governo battuto, il premier chiederà la fiducia: “Crisi ora è da irresponsabili”


Il premier esce dall'aula senza degnare di uno sguardo Giulio Tremonti

 Il governo va sotto alla Camera sul rendiconto generale dello Stato. Per le assenze nella maggioranza, l’Aula ieri ha bocciato per un voto l’articolo 1 del provvedimento anche grazie ad alcune defezioni pesanti, in primis quella di Giulio Tremonti. Ma mancavano anche Claudio Scajola e diversi ex Responsabili, nonché Umberto Bossi (incolpevole, a quanto pare, perché stava rispondendo ai giornalisti fuori dall’Emiciclo senza accorgersi che si stava votando).


Il leader della Lega però ridimensiona la portata del voto: “Per adesso” il governo non crolla, “per adesso” va avanti. Anche perché la bocciatura del bilancio dello Stato è dovuta “solo a un piccolo infortunio, nulla di politico“.

Dal vertice di maggioranza convocato subito dal presidente del Consiglio a palazzo Grazioli è emersa la soluzione per rispondere alla battuta d’arresto: Silvio Berlusconi andrà in Aula, forse giovedì o addirittura domani, per chiedere che il Parlamento rinnovi la fiducia al governo su una “comunicazione politica” in cui sosterrà che mandare all’aria l’Esecutivo nel bel mezzo di una crisi economica mondiale è da veri “irresponsabili”.

Un modo per dare immediata risposta ai dubbi di quanti, dalle opposizioni fino al Quirinale, dubitano che il Cavaliere disponga ancora di una maggioranza parlamentare. “A fronte di interpretazioni del tutto erronee e forzate delle opposizioni sulle implicazioni del voto negativo all’art. 1 della legge sul rendiconto, il governo e la maggioranza reputano necessario richiedere la fiducia al Parlamento. Ciò avverrà sulla base delle comunicazioni politiche che il presidente del consiglio intende rendere in Aula”, ha spiegato Paolo Bonaiuti al termine del vertice.

“Indipendentemente da queste comunicazioni” ha aggiunto il portavoce del premier, “sul merito del provvedimento relativo al rendiconto generale dell’amministrazione dello stato, si è convinti che il voto negativo all’art. 1 non sia ostativo all’approvazione di tutti gli altri articoli del provvedimento stesso”.
Parole che non chiariscono del tutto come, tecnicamente, l’Esecutivo intenda procedere sul fronte del provvedimento, anche se sembrano indicare che la strada scelta sia quella modificare l’articolo bocciato dall’Aula e votare gli altri mancanti. Una soluzione che tuttavia potrebbe scontrarsi con i regolamenti, per questo si ipotizza anche la presentazione di un nuovo testo, varato dal Consiglio dei ministri, che ricalchi quello di ieri.

Facile prevedere quello che Berlusconi dirà alla Camera: “Andare alle elezioni nel bel mezzo di questa crisi economica mondiale è da veri irresponsabili” ha sottolineato davanti ai vertici del Pdl e della Lega. “L’Italia ha bisogno di un governo che vari il decreto per lo sviluppo e faccia le riforme necessarie“.

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