domenica 30 ottobre 2011

Il Pd Ichino al Cavaliere: Cambiamo insieme l'art. 18


di Pietro Ichino

Il senatore democratico: il governo vuole riprendere il mio disegno di legge? 
Se fa sul sero è giusto appoggiarlo. L'articolo 18 è superato
 

Caro Direttore,
naturalmente è bastato che nella lettera del nostro governo all’Unione europea di mercoledì scorso venisse menzionata  una nuova disciplina dei licenziamenti per motivi economici nelle aziende in crisi, perché si scatenasse la bagarre.
Berlusconi e Sacconi un po’ se la sono cercata, la bagarre: toccare il nervo scoperto dei licenziamenti, con un’indicazione del tutto generica come quella contenuta nella loro lettera, non poteva suscitare reazioni diverse.
Venerdì, però, Berlusconi ha corretto l’errore:  su Canale 5 ha dichiarato che il governo intende far suo il progetto di riforma contenuto nel disegno di legge n. 1873, che due anni fa ho presentato in Senato con altri 54 senatori dell’opposizione.
Se il governo fa sul serio e resta in piedi  -  cose entrambe delle quali è lecito dubitare -  questa potrebbe essere una vera grande riforma bipartisan, di quelle di cui il nostro Paese ha enorme bisogno. Vediamo perché.

Il dibattito Pd istruttivo e distruttivo

Di MARIO SECHI  

L'opposizione si sta ristrutturando in maniera disordinata e a tratti suicida. Entrambi i poli hanno grandi difficoltà a fare questo giro di boa. Il dibattito tra il Partito democratico e i suoi alleati fissi e variabili è molto istruttivo (e distruttivo).  

Cosa  sta succedendo nell’opposizione? 
Si sta ristrutturando in maniera disordinata e a tratti suicida. 
Se il centrodestra fa i conti con la parabola del berlusconismo, il centrosinistra si ritrova con il limite dell’antiberlusconismo. 
Entrambi i poli hanno grandi difficoltà a fare questo giro di boa. Il dibattito tra il Partito democratico e i suoi alleati fissi e variabili è molto istruttivo (e distruttivo).

sabato 29 ottobre 2011

La lettera al Foglio: Sì a responsabilità, autonomia, libertà: austerità no

Gentile direttore, bisogna stare attenti alle parole, come sapete voi del Foglio.

“Austerità” non fa parte del mio vocabolario. 
Responsabilità sì, autonomia sì, libertà sì, ma austerità no. La polemica sui “licenziamenti facili” è figlia di una cultura ottocentesca che ignora i cambiamenti del mercato mondiale ed è oltraggiosa per l’intelligenza degli italiani: già ora nelle aziende con meno di 15 dipendenti, dove lavora circa la metà degli occupati, non vige la giusta causa. 

L'identità nazionale tra colpe e disastri

RESPONSABILITA'

di Arturo Diaconale

E' subito cominciata la caccia alle responsabilità. 
Di chi la colpa del disastro che ha colpito il Levante ligure e la Lunigiana uccidendo sette persone, provocando dieci dispersi, lasciando senza casa centinaia di abitanti e sconvolgendo una delle zone più belle e rinomate del paese? 
Il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano ha parlato di una tragedia provocata da una di quelle variazioni climatiche che da qualche tempo a questa parte hanno trasformato alcune anomalie meteorologiche in fenomeni ordinari.

venerdì 28 ottobre 2011

Le notizie secondo l'Ansa

CONTROCANTO

di Orso Di Pietra
 
L'altro ieri l'Ansa ha messo in rete la notizia esclusiva che a Strasburgo il Presidente del Consiglio Silvio Berlusconi ha rivolto uno sguardo d'ammirazione alla alta, bionda e bella premier danese Helle Thorning-Schmidt. 
Ieri, sempre l'Ansa, ha comunicato che durante il viaggio verso Assisi il Pontefice Benedetto XVI ha bevuto un cappuccino.

E' vero che la norma secondo cui è l'uomo che morde il cane a fare notizia e non viceversa è ormai in disuso, ma non sarebbe il caso che l'Ansa ridefinisse il criterio di selezione e diffusione delle informazioni? 

E stabilisse che è notizia se il Cavaliere lancia uno sguardo di disgusto verso una bella donna e se il Papa andando a visitare i frati d'Assisi, si beve un benedettino!

I due passi avanti del Cav. e il passo indietro dei guastatori (di destra e non)


di Giorgio Stracquadanio
 

Dopo il successo riportato a Bruxelles, con l’approvazione della lettera di intenti programmatici per assicurare la sostenibilità del debito pubblico italiano e promuovere la crescita economica, il premier ha dimostrato anche ai muri, se ce ne fosse stato bisogno, quanto fosse falsa la tesi per la quale il problema dell’Italia sarebbe Berlusconi e la sua credibilità nazionale e internazionale.

giovedì 27 ottobre 2011

Tornare al Vangelo

CONTROCANTO 

di ORSO DI PIETRA

Altro che tornare allo Statuto, come diceva Sidney Sonnino! 
Qui bisogna tornare al Vangelo, solo al Vangelo! 
Prendi il caso della polemica scoppiata alla Camera tra leghisti e finiani per la velenosetta battuta di Gianfranco Fini a “Ballarò” sulla baby-pensione della moglie di Umberto Bossi. 
C’era proprio bisogno buttarla in rissa per contestare il Presidente della Camera che invece di fare il superpartes apre la propria campagna elettorale all’insegna delle malignità personali?
Bastava adattare alla bisogna il detto evangelico “chi è senza mogli scagli la prima pietra”.
E lasciare che chi ha orecchie intenda!

mercoledì 26 ottobre 2011

A Ballarò si chiude la parabola di Fini - Fa l'anti Cav e si allea in diretta con Vendola

di Paola Setti

Altro che super partes: a Ballarò show del presidente della Camera che dà il via alla sua campagna elettorale insultando premier e governo. Persino Vendola si accanisce meno anche se sarebbe più credibile di Fini e del suo Fli fermo al 4%...

Quando sorride, lo fa con il sorrisetto di chi gongola. 
Se si fa serio, ha l’aria grave dello statista. 
E anche di chi lo aveva detto, lui sì e con coraggio. 
Non è vero, perché Gianfranco Fini il Pdl e la maggioranza e il governo li ha lasciati, erano i giorni che poi portarono all’ormai fatidico 14 dicembre scorso della rinnovata fiducia in Parlamento, per ben altre motivazioni. 
Chiedeva più confronto nel Partito e nel governo, che tradotto significa una fetta maggiore di potere, mica metteva in discussione la leadership e la premiership di Berlusconi. 
E però adesso che tira aria da avvoltoi sul cadavere, adesso vale tutto.

martedì 25 ottobre 2011

Sarkozy e il contadino

CONTROCANTO

 
di Orso Di Pietra

La tragedia non è stata che Sarkozy ha fatto lo sbruffone con Berlusconi e con l'Italia. 
La tragedia è che i giornalisti italiani presenti alla conferenza stampa del Presidente francese e della Cancelliera tedesca hanno fatto di tutto perché Sarkozy facesse lo sbruffone e trattasse a pesci in faccia il Cavaliere e l'Italia. 
Si è trattato della conferma della tendenza di alcuni nostri connazionali a seguire l'esempio del contadino che per fare dispetto alla moglie si tagliò i coglioni? Niente affatto. 
Più semplicemente si è trattato di un comportamento da coglioni!

Anche il povero Cameron finisce sotto lo schiaffo di Nicolas Sarkozy

Eurocapricci a Bruxelles
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di Alma Pantaleo
 

Da maestrina dalla penna rossa a scolaro bacchettato.
Così la Gran Bretagna si è ritrovata a Bruxelles con le ginocchia sui ceci.
Non ne possiamo più di sentire le vostre critiche e di sentirci dire da voi cosa dobbiamo fare” ha tuonato il Presidente francese, Nicolas Sarkozy, al premier britannico David Cameron. A renderlo noto, il Daily Telegraph e il Guardian, citando fonti diplomatiche.

Pisapia compra una cascina e la regala ai romGranelli: "Così evitiamo insediamenti abusivi"




La Consulta dei rom si è presentata davanti a Palazzo Marino per chiedere ascolto sul piano nomadi condiviso con il Viminale. Ma la Lega denuncia: "Il Comune ha comprato una cascina in provincia di Pavia per darla ai rom". Morelli: "Così Pisapia svende la nostra cultura

lunedì 24 ottobre 2011

Caos politico europeo


di Giuliano Ferrara


Angela Merkel e Nicolas Sarkozy meritano parole chiare e fredde. 
A nome dei loro Paesi pretendono di guidare l’Unione europea e da due anni non sanno come fare.«Gestione disastrosa», è il referto stilato dal capo dell’area euro Jean- Claude Juncker. 

domenica 23 ottobre 2011

CIAO MARCO ...

Del pacifismo nessuna traccia

IN VAL DI SUSA

 

                                                                                        di FRANCESCO BLASILLI



Non facciamoci prendere per i fondelli.
Oggi di pacifisti in Val di Susa ce ne saranno ben pochi.
E si, questo è un giudizio preventivo.
Anzi, una censura preventiva.
La stessa che magari Maroni avrebbe dovuto fare il giorno prima la manifestazione di Roma, facendo arrestare i “soliti noti” alla Digos, solo che se lo avesse fatto, sarebbe stato tacciato di “fascismo”, si sarebbe gridato allo “Stato di Polizia”.

Il piano segreto dell'opposizione: portare i black bloc in parlamento






                                                                              di Gian Marco Chiocci 


Alcuni deputati volevano far entrare in parlamento gli "indignati" per scagliare monetine. Barbato (Idv): "Sì, sono stato io ad accompagnarli"


Con l'aiuto di alcuni parlamentari dell'opposizione un gruppo di "indignati" voleva far piovere euro dall'alto dell'anello della Camera, quello riservato al pubblico, durante la votazione per la richiesta di arresto di Marco Milanese, il 22 settembre scorso. L'azione dimostrativa sventata grazie a un'informativa degli 007. L'onorevole Barbato, dell'Idv: "Sì, sono stato io ad accompagnarli.

sabato 22 ottobre 2011

Chi balla sui cadaveri è una fogna

Marcello de Angelis


Un uomo si misura dinanzi alla morte. 
Si può morire con onore. 
E si può anche uccidere con onore. 
Si può trattare con rispetto anche il peggior nemico, persino se gli si toglie la vita. M
a togliere una vita resta un crimine. 
Può risultare necessario. 
O perfino inevitabile. 
Ma non se ne può gioire. 
E una volta che un nemico è stato sconfitto, se si è convinti di essere nel giusto, si può anche graziare. 

Chi si accanisce sul potente sconfitto - o sul suo corpo sfigurato - non avrebbe avuto il coraggio di affrontarlo quando era al potere e probabilmente strisciava ai suoi piedi quando era sul trono. 
Che si tratti dello Czar o di Ceaucescu, di Saddam o di Noriega. 

Se è "dovere degli uomini liberi uccidere i tiranni" - come sosteneva Victor Hugo - si intende probabilmente che li si debba uccidere quando sono al potere, quando sono forti e in grado di nuocere ai popoli (affinché smettano di nuocere) e non quando ormai giacciono feriti, o sono rimasti soli e inermi, magari legati e imprigionati. 

L'assassino del potente abbattuto è uno sciacallo che finisce un leone morente, non un eroe. Le nazioni che nascono per mano di Maramaldo e sul corpo straziato di un re decapitato, possono generare solo ingiustizia e infamia. 

Noi ne sappiamo qualcosa. 
E farsi liberare di un prepotente da uno ancora più forte - e quindi più prepotente - non è una liberazione, ma l'inizio di una peggiore schiavitù.

venerdì 21 ottobre 2011

La mostra dei trans finanziata coi nostri soldi Ecco i costi del politicamente corretto a Milano



Ancora sprechi nel capoluogo lombardo. Sotto accusa, tra i tanti provvedimenti dell’amministrazione Pisapia, ce n’è uno stanziato a dire il vero dal consiglio di zona 2. Stanziati fondi pubblici per l'essenziale "Tansgender day of remembrance"

"ONORE E ARMI IN PUGNO. COME SANNO MORIRE I NOSTRI NEMICI, NESSUNO”


 di Pietrangelo Buttafuoco  



Come sanno morire i nostri nemici, nessuno. 
Come ha saputo morire il rais, armi in pugno, lo sapevano fare solo i nostri. 
Come a Bir el Gobi quando con onore, dignità e coraggio sorridevano alla morte. 
Fosse pure per fecondare l’Africa. 
Sarà tutto tempo perso, dunque, sporcarne gli ultimi istanti, gravarne di dettagli i resoconti e anche quel disumano reportage sul volto fatto strame – tra sangue e calcinacci – non potrà spegnere il crepitare della mitraglia. 
Perché come ha saputo morire Muammar Gheddafi – così ridicolo, così pacchiano e così a noi ostile – come ha saputo farsi trovare, straziato come un Ettore, solo il più remoto degli eroi dimenticato nell’Ade l’ha saputo fare.

giovedì 20 ottobre 2011

Gheddafi è morto, giusto così

I dittatori sconfitti muoiano sul campo. 

Questa foto cambia la storia


di Mario Giordano
E’ una foto terribile. 
E’ una foto che fa la storia. 
Il volto insanguinato del rais. 
Una smorfia di morte. 
Il cranio trapassato. 
I testimoni raccontano che ha combattuto fino all’ultimo. 
Dicono: era ferito alle gambe. 
Dicono: è stato caricato in ambulanza ancora vivo. 
Poi dicono che è morto. 
Non si sa come. 
Forse le ferite erano troppo gravi, forse gli hanno sparato alla testa. 
Come Bin Laden se ne andrà con il mistero e con i suoi segreti, troppo intricato con l’Occidente e le sue inconfessabili trame per poter rimanere vivo.

La "lobby delle riserve" Ecco chi sogna il potere ma non è mai pronto L’ex banchiere Profumo è l’ultimo salvatore della patria intrappolato da nuovi e vecchi scheletri nell’armadio







Silvio Berlusconi l’ha detto prima di incassare l’ultima fiducia: non ci sono alternative a questo governo. Non è una grande consolazione, ma la cronaca ne dà conferma tutti i giorni. Non c’è un’alternativa tra le attuali forze di opposizione. E non emerge nemmeno tra le cosiddette «riserve della Repubblica», quelle figure estranee - almeno per il momento - all’agone politico ma pronte a tuffarvisi qualora lo Stivale s’inginocchiasse a implorarne l’impegno. Il tema è quello della classe dirigente.

La lezione molisana

IL TREND RIBALTATO
 

di Arturo Diaconale

Doveva essere un trend ormai inesorabile. 
Dopo Pisapia a Milano e De Magistris a Napoli doveva essere la volta ineluttabile di Frattura a Campobasso. Invece, sia pure per una misera manciata di voti, il candidato del centro sinistra alla Regione Molise, Paolo Di Laura Frattura, già esponente di Forza Italia passato per l'occasione alla sinistra,  non ha vinto.

Il falso mito della piazza e la sinistra trendy






È inutile girarci intorno, c’è una parte dell’Italia (c’è sempre stata) a cui la piazza, qualunque piazza, piace moltis

simo. E che non va molto per il sottile sulla qualità dei propri «piazzisti». I fatti di Roma, dicono costoro, sono stati un
a tragedia. Non tanto per le violenze che hanno provocato, ma per il fatto che non siano emerse le proposte «ragionevoli
» degli indignati.

Lettera aperta al signor terrorista urbano

Er pelliccia e l’indignato pentito.         

Di Lanfranco Pace

Signor terrorista urbano, ma chi è lei? La domanda se l’è posta anche il ministro dell’Interno e converrà che lo sforzo è in sé lodevole. Ma non avendo trovato risposte, se l’ è inventata: terrorista urbano, per l’appunto. Non so se a lei piace. Al suo posto mi preoccuperei. Non è mai una buona cosa una trappola semantica, vedi mai che l’aggettivo scompare e rimane il solo sostantivo. Non sarebbe allora più questione di violenza di strada, di cui (per quanti danni possa fare e qualsiasi forma possa prendere, dalla guerra tra bande allo scontro tra tifoserie) bisogna farsi una ragione: è il prezzo da pagare all’idea di società aperta e una democrazia senza conflitti puzzerebbe come acqua stagnante che imputridisce. Terrorista invece è ben altra cosa.

mercoledì 19 ottobre 2011

Caro Vendola, spiegaci il flirt con i violenti

di Giancarlo Perna

Proprio lui che pianse quando divenne governatore perché temeva di sporcarsi esercitando il potere, vorrebbe ora affidarlo a gente strasporca di suo

 
C’è o no un patto tra Nichi Vendola e i capi dei black bloc per ammansirli in cambio di un paio di seggi parlamentari? 
Dopo l’indiscrezione del Corriere della Sera di ieri, per tutta la giornata non si è parlato d’altro. L
a rivelazione del quotidiano, scovata nei siti internet dei cosiddetti antagonisti, è questa: nel movimento c’è una spaccatura tra duri e accomodanti. I mollaccioni si sarebbero accordati con Sinistra e Libertà, di cui Nichi è il cacicco, per ammorbidire i più invasati col premio di una candidatura nel 2013. 
Ma i duri, per mandare a monte il piano - che prevedeva di evitare casini davanti ai palazzi della politica nella sfilata di Roma -, hanno scatenato la guerriglia in piazza San Giovanni. 

martedì 18 ottobre 2011

La grande balla sugli indignati

                                                 PACIFICI E NON



di ARTURO DIACONALE 

Una volta c’erano le “sedicenti Brigate Rosse”. 
Adesso abbiamo i “sedicenti indignati”. 

Un consiglio ad Alemanno

CONTROCANTO 


di ORSO DI PIETRA
Cinque milioni di euro. 
Tanto costano i danni provocati sabato scorso a Roma dagli “indignati” incazzati perché il debito pub-blico non viene azzerato ed il salario minimo garantito non viene loro assicurato.
Il conto, naturalmente, dovrà essere saldato dal Comune di Roma.
Che, altrettanto naturalmente, dovrà rifarsi  sui cittadini.
Il ché, oltre a trasformare questi ultimi in cornuti e mazziati, fa venire anche in testa un modesto suggerimento per il sindaco Gianni Alemanno.
Calcolando in duecentomila il numero dei manifestanti ed i cinque milioni il costo dei danni, si può tranquillamente concludere che per pagare la devastazione della città ogni manifestante dovrebbe pagare due euro e mezzo a testa.
Ora sarà pure difficile andare a bussare a quattrini presso quelli che sono venuti nella Capitale, l’hanno disastrata e se ne sono tornati ai centri sociali loro!
Ma per il futuro, caro sindaco, non sarebbe il caso di applicare la regola: “Dare soldi, vedere la piazza!"

lunedì 17 ottobre 2011

Rifiuti, disastro da 625mila euro al giorno sanzioni Ue, la multa continua a crescere

  


FONTE:IL MATTINO

NAPOLI - Corsa contro il tempo per evitare la maximulta dell’Ue per i rifiuti. I cittadini campani rischiano di sborsare una valanga di milioni se all'Europa non arriverà, entro il 28 novembre, un piano certo per risolvere il problema rifiuti. Per tentare di evitare il disastro era stato fissato per oggi un incontro tra Caldoro, De Magistris, Cesaro e il ministro Bernini. Ma il voto di fiducia sul governo ha fatto slittare il vertice. Se l'obiettivo non sarà centrato andremo incontro a tre diverse sanzioni. Resteranno innanzitutto congelati i 145 milioni previsti dai Por. Poi, se la commissione deciderà di deferirci alla Corte, scatteranno le multe. È previsto il pagamento di una cifra forfettaria non inferiore agli 8 milioni e che va calcolata su base quotidiana a partire dal giorno dell'avvio della procedura fino alla eventuale condanna. Dal momento della sentenza fino alla soluzione del problema, poi, si pagheranno tra i 10.880 e i 652mila euro al giorno.

Il complotto e il kretino di Internet

  Il complotto e il kretino di Internet

                                                      DI MARIO SECHI

Al kretino di internet non puoi fargliela sotto al naso. Egli scova nel corteo pacifista e democratico infiltrati di ogni tipo. In collaborazione con la premiata ditta di Repubblica questo gruppone di intelligentoni ha centrato lo scoop del secolo.


Il moderno contestatore ha un arsenale composto da due strumenti: internet e l’estintore.
Dopo i fatti di Genova, ci fu chi promosse con una certa preveggenza il seguente tema: «L’estintore come strumento di pace». 

La rivoluzione di Sabina

CONTROCANTO

 
di Orso Di Pietra

A “Piazzapulita”, il programma de La7 condotto dal santorino di scorta Corrado Formigli, compare Sabina Guzzanti che predica la rivoluzione degli indignados contro il governo, contro la sinistra, contro i banchieri, contro la globalizzazione, contro la crisi del sistema capitalista, contro “laqualunque”.

Il sindaco di Verona Tosi, uno pratico, chiede a Sabina se il movimento abbia una ricetta, una formula, una idea per uscire dalla crisi.
E lei ribatte che intanto lei e gli indignati discutono, si confrontano, dibattono.
Insomma il “vedo gente e faccio cose” di morettiana memoria. 
A conferma che la grande rivoluzione in corso è quella della solita sinistra del cazzeggio!

Indignati/Maxi operazione contro gruppi anarco-insurrezionalisti Centinaia poliziotti impegnati in perquisizioni in diverse città




Roma, 17 ott. (TMNews)



Sono centinaia gli uomini delle forze di polizia impegnati dalle prime ore del mattino in una vasta operazione con perquisizioni e controlli negli ambienti dell'anarco-insurrezionalismo e che sta interessando tutte le regioni dal Trentino alla Lombardia dal Lazio alla Sicilia.

La maxi operazione coordinata tra Polizia e Carabinieri, fa seguito agli scontri avvenuti sabato a Roma nel corso della manifestazione degli indignati.

"L'operazione di polizia è la risposta seria del lavoro delle forze dell'ordine". Lo ha detto a Sky Tg24 il sottosegretario all'interno, Alfredo Mantovano.Non si tratta di un'operazione contro i centri sociali - ha precisato il sottosegretario, ma di un'azione volta ad individuare i responsabili delle devastazioni. "Non bisogna mettere tutto sullo stesso piano - ha aggiunto Mantovano - tutti sanno che tra i manifestanti pacifici si sono inseriti i violenti che hanno utilizzato anche il corteo come scudo". "Non deve meravigliare - ha concluso Mantovano - se tra sono in corso perquisizioni anche in ambienti ultrà".

domenica 16 ottobre 2011

Non nutrire la bestia

DI MARIO SECHI  

Quello che sta succedendo è figlio di una cultura sbagliata che affonda le radici nel piagnisteo mediatico che giustifica la violenza e in molti casi la incoraggia, nell'ignoranza che tracima dal senso di colpa di un establishment che riesce a dar ragione insieme alla Bce e agli Indignados.


Nutrono la bestia. 
La coccolano. 
Le dicono che ha bisogno di comprensione. 
La blandiscono con il pensiero più debole possibile. 
Poi la bestia spacca vetrine. 
Incendia auto. 
Saccheggia negozi. 
Ma non le basta. 
Non è sazia. 
E finisce per mangiarsi il corteo. 

La violenza è figlia dell’antiberlusconismo



di Bartolomeo Di Monaco  

Non ci sono ma che tengano. 
Ciò che successe a Roma il 14 dicembre dell’anno scorso, nel giorno stesso in cui Berlusconi ebbe la fiducia, e ciò che è successo ieri, sempre a Roma, ossia la devastazione di mezza città, con vetrine infrante, negozi saccheggiati, auto incendiate, guerriglia che ha affrontato la polizia a suon di molotov e spranghe di ferro, è frutto di quell’antiberlusconismo viscerale innalzato da troppo tempo come proprio vessillo dalla sinistra più irresponsabile.

Indignatevi pure con voi stessi


di Marcello Veneziani

Cari Colleghi Indignati che affluite rabbiosi oggi a Roma, io sono in­dignato più di voi. Perché sono indi­gnato con tutti quelli che fanno arrab­biare pure voi, ma in più sono indigna­to anche con voi. Per tre cose

Cari Colleghi Indignati che affluite rabbiosi oggi a Roma, io sono indignato più di voi. 

sabato 15 ottobre 2011

INDIGNADOS: ROMA È SOTTO ASSEDIO Auto in fiamme, negozi assaltati

ROMA È SOTTO ASSEDIO

Caos nella Capitale, il corteo è subito degenerato in guerriglia. Tra i manifestanti anche i black bloc. A fuoco diverse auto lungo il percorso del corteo. Oltre ai danni alle cose, assalite due troupe 


Atti di violenza Tre auto sono state date alle fiamme dai manifestanti, danneggiati due distributori di benzina, assaltate due banche e un supermercato. Intanto è ancora posizionato sulla scalinata della Basilica di Massenzio il gruppo di manifestanti con caschi e volto coperto che vuole occupare via Fori Imperiali.
Aggredite due troupe di Sky.

I Radicali liberi imbarazzano il Pd Bindi: «Stronzi» L'opposizione prova a far mancare il numero legale. I pannelliani «disertano


«Gli stronzi sono stronzi».


Massima un po' rozza ma efficace quella con cui il vicepresidente Pd della Camera Rosy Bindi risponde all'omologo Pdl Maurizio Lupi che esce trionfante dall'Aula di Montecitorio annunciando che il governo, dopo la prima chiama, ha i numeri per incassare la fiducia.

«Gli stronzi» sono i deputati Radicali eletti nelle liste dei Democratici che, ancora una volta, hanno deciso di non rispettare gli ordini di scuderia. 

venerdì 14 ottobre 2011

Le lettere, mai pubblicate, in cui Craxi diceva: “Fini è un compagno”

FONTE: Perdentipuntocom



Pubblichiamo tre lettere che Bettino Craxi ha inviato anche tramite fax alle redazioni di alcuni giornali italiani durante il suo esilio ad Hammamet, ma che non sono mai state pubblicate. Nonostante siano tre lettere datate 1998, si può dire che l’ex segretario del Psi, scomparso da latitante il 19 gennaio 2000 dopo essere stato travolto dall’inchiesta Tangentopoli, abbia previsto alla perfezione l’attuale scenario politico, individuando con puntualità clamorosa la personalità di Gianfranco Fini.

I silenzi sul Nobel che promuove l’Italia


di Renato Brunetta

Raccontata da dentro e letta sui nostri giornali, l’Italia appare un disastro, un eterno pericolo.  
Vista da fuori, da occhi esperti e competenti, sembra assai più solida. 

NONOSTANTE IL RATING AAA, LA FRANCIA RISCHIA QUASI QUANTO L'ITALIA


Crepe nell'asse Parigi-Berlino

NONOSTANTE IL RATING AAA, LA FRANCIA RISCHIA QUASI QUANTO L'ITALIA

 
Finalmente il problema della ricapitalizzazione delle banche è al centro del dibattito politico europeo. L'ha introdotto Christine Lagarde, fresca della sua nomina a presidente del Fondo Monetario Internazionale (Fmi). Lo hanno sottolineato Angela Merkel e Nicolas Sarkozy nel loro vertice. Lo ha ripetuto il presidente della Commissione europea Manuel Barroso. 

giovedì 13 ottobre 2011

Leader mai morti e bambini mai nati


di Marcello Veneziani

Da trecentotrentatrè giorni filati si celebrano ininterrottamente i fu­nerali politici di Berlusconi Ogni santo giorno c’è una dichiarazio­ne di morte, un de profundis e un necro­logio con annessa damnatio memoriae , c’è la cronaca delle esequie e il catalogo dei resti,c’è la contesa sull’eredità tra ve­dove allegre e orfani ingrati

Da trecentotrentatrè giorni filati si celebrano ininterrottamente i funerali politici di Berlusconi. 
Ogni santo giorno c’è una dichiarazione di morte, un de profundis e un necrologio con annessa damnatio memoriae , c’è la cronaca delle esequie e il catalogo dei resti, c’è la contesa sull’eredità tra vedove allegre e orfani ingrati. 

Discorso alla Camera dei Deputati : - "E' finita l'epoca in cui i Governi li faceva una casta di capipartito".



Cari colleghi, sono qui per chiedere il rinnovo della fiducia al Governo che ho l'onore di presiedere.


Un incidente parlamentare, di cui la maggioranza porta la responsabilità e di cui mi scuso personalmente, ha determinato, martedì scorso, una situazione anomala, che dobbiamo sanare con un voto di fiducia politico. Il Governo chiede che gli sia confermata la fiducia del Parlamento, perché è profondamente consapevole dei rischi che corre il Paese. Lo chiede perché è convinto che i tempi imposti dai mercati non sono minimamente compatibili con quelli di certe liturgie politiche. Lo chiede perché consapevole di essere l'unico soggetto democraticamente abilitato a difendere gli interessi nazionali, qui ed ora, con l'urgenza imposta dalla crisi. Non vi nascondo la gravità dell'incidente parlamentare di martedì, ma ciò non può avere improprie conseguenze sul piano istituzionale.

Aventino post-fascista


CONTROCANTO
 
                                                     di Orso Di Pietra
 
Alle volte, diceva Carlo Marx, quando la storia si ripete quelle che una volta era delle tragedie si trasformano in farsa.
E' il caso della decisione dei parlamentari di Fli di uscire dall'aula di Montecitorio nel momento in cui il Presidente del Consiglio Silvio Berlusconi prende la parola per chiedere la fiducia al governo.


Naturalmente in leader di Fli Gianfranco Fini resta al suo posto di Presidente della Camera.
Forse per paura che qualcuno glielo possa occupare!

Dopo l'Aventino antifascista dobbiamo dunque assistere all'Aventino dei post-fascisti.
Ci sarebbe da piangere.
Se non fosse che viene da ridere!

mercoledì 12 ottobre 2011

Quant’è comodo il martirio a dieci euro di Santoro (bastona pure l’Unità)


di Marianna Rizzini
E va bene che Michele Santoro è il professionista, il mattatore, quello che fa il botto di pubblicità, quello che fa il botto di ascolti, quello che compare scuro in volto e tutti zitti, quello che dice “vaffa” in diretta a un direttore generale Rai (Mauro Masi, intercettato a Trani).

Vendola: "Increscioso" ricordare un capitalista



QuiBerlinoEst  

Sinistra e Libertà saluta Jobs

La sezione romana del partito appena dei manifesti con la mela di Apple. I compagni si rivoltano. Nichi prende le distanze


Il progressismo vendoliano si liquefà. Sciolto, mangiato da una mela, quella di Apple. 
La sezione romana di Sinistra e Libertà,  mercoledì mattina, ha tappezzato Roma di manifesti con il simbolo della società di Steve Jobs: un saluto al genio dell'informatica scomparso pochi giorni fa. 
Jobs era un gigante, un cane sciolto, una mente strepitosa, fu un hare krishna, era un vegano col vizio del pesce, un ambientalista, un magnifico fricchettone che con il suo genio ha rinnovato l'universo digitale e incassato astronomiche quantità di dollari. 
Altolà. Per Vendola il denaro è sterco del demonio. 
Tutte l'appeal di Steve Jobs viene spazzato via dai bigliettoni verdi. 
"Fare del simbolo della sua azienda multinazionale - per noi che ci battiamo per il software libero - un'icona della sinistra, mi pare frutto di un abbaglio". 
Così Nichi Vendola.