domenica 25 settembre 2011

Nervosi d'opposizione

                                            
 
di Arturo Diaconale
 
 
Ed ora le misure per lo sviluppo finanziate con la vendita di una parte del patrimonio immobiliare pubblico. Ora la riforma fiscale. Ora la riforma della giustizia.  
Senza paure di sorta. Senza il timore di cadere da un momento all'altro. Perché anche le preoccupazioni su eventuali cedimenti di qualche settore della maggioranza debbono essere bilanciate dalla consapevolezza che i più preoccupati per l'eventualità di una crisi di governo al buio sono quegli esponenti dell'opposizione che più insistono per la cacciata immediata di Silvio Berlusconi.

L'insegnamento politico che viene dal caso Milanese è questo. Cioè la certezza ormai assoluta che non esiste alcuna alternativa all'attuale esecutivo al di fuori del ricorso al voto anticipato o ad una impossibile resa a discrezione, con annessa fuga all'estero, di Silvio Berlusconi fatta, paradossalmente, per consentire al centro destra di succedere solo a se stesso.

Insomma, la maggioranza è destinata a reggere perché non c'è alcuna alternativa. E l'alternativa non esiste perché le forze d'opposizione non vogliono o non sono in grado di realizzarla. In queste condizioni perché mai il Cavaliere dovrebbe gettare la spugna nella certezza che la sua uscita di scena non gli garantirebbe nessun tipo di salvacondotto ma lo esporrebbe ad una vendetta spietata non solo nei confronti della sua persona ma dell'intera classe dirigente dell'era berlusconiana? L'unica strada consentita all'attuale maggioranza è quella che porta direttamente, velocemente, imperiosamente, alle riforme tante volte promesse e mai realizzate.
Una strada garantita dalla paralisi politica dell'opposizione.
Ma anche e forse soprattutto da quella ossessiva personalizzazione della lotta politica compiuta negli ultimi mesi dai nemici vecchi e nuovi del Cavaliere che è diventata una forma di nevrosi collettiva e che sembra condannare chi ne è stato colpito ad una sorta di sterile e ridicolo autismo politico.

Il mantra “Berlusconi se ne deve andare” recitato dai magistrati delle Procure, ripetuto da Bersani, Casini e Vendola, strillato da Di Pietro con annessa minaccia di far scappare il morto, fatto proprio dalla Marcegaglia, gonfiato a dismisura dai media dei cosiddetti “poteri forti”, ha perso la sua carica dirompente nei confronti del proprio bersaglio.
Ed è curiosamente diventato l'unica e vera arma a disposizione di Berlusconi per resistere alla grande aggressione e per lanciare un contrattacco efficace. L'ossessione, infatti, non offre altre possibilità al Cavaliere ed alla sua maggioranza. Come ha detto giustamente Roberto Maroni, l'opposizione vorrebbe che Berlusconi accettasse di seguire la sorte di Craxi costretto all'esilio dalle monetine del Raphael e che il centro destra, memore del trattamento riservato al leader socialista ed all'intera classe politica del pentapartito, accettasse di buon grado di scomparire insieme al proprio massimo rappresentante esponendosi alle ritorsioni più spietate e feroci.
Il risultato è che Berlusconi, del quale le opposizioni non hanno ancora compreso il carattere combattivo, non accetterà mai di piegare la testa e venire massacrato come Craxi. E la sua maggioranza, dove pure cresce la consapevolezza di preparare le condizioni per una nuova fase politica, è obbligata a ricompattarsi per non subire le rappresaglie e le vendette che l'ossessione antiberlusconiana promette e garantisce senza sconti o deroghe di sorta.

E' difficile dire se l'autismo paralizzante dell'opposizione sia la scontata conseguenza di oggettive difficoltà politiche: le divergente nel Pd, le spinte giustizialiste della base post-comunista, il martellamento ai fianchi di Bersani di Di Pietro e Vendola, il malumore dei centristi e dei cattolici popolari per l'estremismo crescente nella sinistra.
Ma il sospetto che più delle ragioni politiche giochi l'ossessione nevrotica collettiva è forte. A conferma che l'opposizione è malata e la maggioranza obbligata ad andare avanti.

Nessun commento:

Posta un commento

Inserisci qui un commento

Nota. Solo i membri di questo blog possono postare un commento.