martedì 27 settembre 2011

Ma siamo proprio sicuri che Bagnasco si riferisse a Berlusconi?

 da: Questa è la sinistra italiana

Commentando il discorso che il Cardinale Angelo Bagnasco ha pronunciato nella prolusione al Consiglio  Episcopale Permanente della CEI, il Corriere della Sera ha titolato: <<Il Card. Bagnasco alla CEI : “Questione morale non è invenzione mediatica”>>, dopodiché ha messo di spalla una foto di Berlusconi, come a dire che se si parla di amoralità non si può che parlare del Premier. Poi, con una tecnica perversa messa a punto dalla Pravda negli anni ’20, affinata e praticata  con successo per 70 anni, ha aggiunto: “Il presidente della CEI parla di moralità politica. Ma senza mai citare espressamente Berlusconi”.  Come a dire, non ha citato espressamente il Premier, ma è evidente che si riferisse a lui.
Processo alle intenzioni o sinistro preconcetto? 

Ora noi qui possiamo giocare a rifare la stessa cosa. Prendiamo qua e là frasi pronunciate dall’Eminente prelato e dimostriamo che possiamo “fargli dire” quello che vogliamo, manipolando e traendo fuori dal contesto le sue affermazioni. Vediamo quanto è facile farlo e cosa esce fuori.

La Corruzione
<<Il Card. Bagnasco condanna la corruzione politica della sinistra! Senza citare espressamente Filippo Penati, Bersani ed il PD, infatti afferma : “È sull’impegno a combattere la corruzione, piovra inesausta dai tentacoli mobilissimi che la politica oggi è chiamata a severo esame. L’improprio sfruttamento della funzione pubblica è grave per le scelte a cascata che esso determina e per i legami che possono pesare anche a distanza di tempo. Non si capisce quale legittimazione possano avere in un consorzio democratico i comitati di affari che, non previsti dall’ordinamento, si auto-impongono attraverso il reticolo clientelare, andando a intasare la vita pubblica con remunerazioni – in genere – tutt’altro che popolari”.  Questo afferma il Cardinale, >> Ora, basta mettere a fianco la foto di Penati e Bersani che sorridono ed è fatta.
Poi si può prendere un altro passo dalle 16 pagine del discorso e fare un altro giochetto.

Condannati stampa e magistrati di sinistra
Severa condanna del Card. Bagnasco che si scaglia contro i giornali di sinistra e certe frange della Magistratura, le cosiddette Toghe Rosse, per denunciare l’odiosa pratica dell’accanimento mediatico e giudiziario posto in atto per delegittimare il Governo e le Istituzioni.
Senza fare i nomi di Bersani e Di Pietro, né esplicito riferimento alle procure di Milano, Napoli e Bari il Card afferma infatti che “..nello scenario generale, è l’esibizione talora a colpire. Come colpisce l’ingente mole di strumenti di indagine messa in campo su questi versanti, quando altri restano disattesi e indisturbati (vedasi post in tema su Qelsi, assassini a spasso, Berlusconi indagato, ndr). E colpisce la dovizia delle cronache a ciò dedicate”.
Qui  poi ci mettiamo la foto di Bersani e Di Pietro e qualche togato partenopeo.

Capito il giochetto? 
Tra l’altro, il Corsera, oltre all’ideologia, dimostra di aver assimilato dai marxisti l’impaccio con cui il loro analfabetismo li porta a commettere goffi errori  nel manipolare le situazioni. 
Infatti  andiamo ad analizzare il passo riportato dall’ex giornale milanese.
Le frasi che “condannerebbero” come amorale Berlusconi sono queste: “I comportamenti licenziosi e le relazioni improprie sono in se stessi negativi e producono un danno sociale a prescindere dalla loro notorietà. Ammorbano l’aria e appesantiscono il cammino comune. Tanto più ciò è destinato ad accadere in una società mediatizzata, in cui lo svelamento del torbido, oltre a essere compito di vigilanza, diventa contagioso ed è motore di mercato. Da una situazione abnorme se ne generano altre, e l’equilibrio generale ne risente in maniera progressiva”.

Sinceramente sembra che ce l’abbia più con Repubblica, Corsera, Rai 3, l’Espresso, La Setta (e) De Benedetti, che col Premier.
Nella prima frase il Card. Bagnasco, infatti, afferma che “i comportamenti licenziosi e le relazioni improprie…. sono in se stessi negativi ……. A PRESCINDERE dalla loro notorietà”.
Questo significa che certe situazioni sono da condannare sia se chi le pone in atto sia persona nota, e qui il Premier ci può entrare, sia che siano attuati da persone non conosciute, cioè da chiunque nella società.
Per cui è facile evincere che il Cardinale non si riferisse affatto a Berlusconi preso singolarmente, ma a tutta la società attuale in genere.
Ed è evidente che condanna tutto il  marciume di questa civiltà dissoluta e perversa voluta e difesa dalla sinistra.

Infatti, chiediamoci cosa sia più diseducativo: quello che il Premier fa in privato, tra le mura di casa, o chi va a spiare, spiattellandoli sui giornali, fatti privati altrui solo per fare notizia, violare la privacy ed usarli come impropria arma politica per delegittimare il Premier?
E che è più vergognoso, passare serate con chi vi pare, fosse anche una “escort” o questo marciume coatto e promiscuo di famiglie allargate, poligamia, figli che non si sa di chi sono, coppie di fatto- un istituto mutuato dai cani e dai conigli- coppie gay e via cantando?
E chi fa più danni, quelli che dimostrano che la lotta politica può essere trasformata in eliminazione dell’avversario quando si perdono le elezioni, o chi avendole vinte  e governando secondo capacità, passa le sue serate private come e con chi gli pare?

Di queste coperture e di questi atteggiamenti si cibano i black bloc, i no global ed i brigatisti rossi.

Tutto fa brodo per Bersani e soci.
Altro che mistificazioni e strumentalizzazioni della stampa: il Cardinale si preoccupa della povera gente che deve subire una pesante crisi economica e lo sfascio morale del Paese, senza che chi potrebbe intervenire a cercare di migliorare la situazione lo possa fare per colpa di vigliacchi che tradiscono il loro popolo e la loro Patria per personali giochi di bottega.

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