martedì 20 settembre 2011

D’Alema e la cena con Tarantini: ecco la vera storia che inguaia il Pd



Ristorante La Pignata di Bari.
Tavolata di giornalisti.
Con l’arrivo degli antipasti di pesce è scontata la domanda al titolare del locale, Francesco Vincenti.
Ma quella sera famosa del marzo 2008 com’è andata davvero con i clienti Tarantini, D’Alema, col sindaco Emiliano, tutti insieme attovagliati?

«Premessa. Io non so come stiano effettivamente le cose in queste inchieste ma con Tarantini ho perso il miglior cliente. Quella sera famosa Gianpaolo era seduto proprio lì (si gira e indica il posto, ndr) e non è vero, come poi ho letto, che l’ex segretario D’Alema se ne andò subito appena lo vide. Pure il sindaco Michele Emiliano, checché ne dica pure lui, era presente alla cena del Pd coi medici e i commercianti della sanità pugliese...».

Insistiamo.
Sulla serata organizzata da Tarantini come favore agli amici dalemiani De Santis e Mazzarano oltreché - come racconta Gianpi nel primo verbale del 29 luglio 2009 - di Sandro Frisullo, vicepresidente della Regione Puglia già coinvolto in un giro di escort, i presenti hanno riferito una cosa diversa.

D’Alema, per dire, dopo aver annunciato la «scossa» per l’esecutivo alla vigilia del caso D’Addario (e delle escort di Tarantini a Berlusconi erano a conoscenza alcuni dei suoi fedelissimi in Puglia) aveva sostenuto di non aver mai conosciuto Tarantini.
Che invece a verbale raccontò di viaggi in barca, partite a burraco, e per l’appunto, cene.

A TAVOLA CON MAX
Quell’incontro a tavola, invece, smentì il lìder Massimo.
A lanciare una ciambella a D’Alema era stato il sindaco di Bari, Michele Emiliano, giurando che il politico-velista si era trattenuto pochissimo perché lui, che Tarantini l’aveva indagato, ritenendo il consesso poco adatto a un leader nazionale del Pd, l’aveva trascinato via dopo una manciata di minuti.
«Permettete che io quella cena me la ricordi, vero?» attacca Vincenti, 84 anni ben portati.
«Tarantini venne da me qualche giorno prima, mi chiese di organizzare un’unica tavolata, mi disse che ci sarebbero stati primari, pezzi grossi, e ovviamente Massimo D’Alema. Che poi è nostro cliente da anni, da quando portava la borsa a Berlinguer».
D’Alema venne ma si fermò solo pochi minuti, così dice lui.
«Ma quali pochi minuti. Arrivò verso le 23 e se ne andò che era l’una passata dopo aver fatto un discorso. Sembra poco tempo?».
Sì, però, il sindaco Emiliano...
«Eh, ho capito. Io che sono il padrone del ristorante e che c’ero la saprò la verità? C’era Emiliano, c’era D’Alema, c’era Tarantini e c’erano che ne so, 60 persone del mondo della sanità e del partito. Nessuno se ne è andato prima del tempo. L’indomani Gianpaolo è venuto e ha saldato tutto lui, personalmente».

MALDARIZZI INTERCETTATO
Nel suo interrogatorio del 6 novembre 2009 Tarantini, a proposito di Baffino, riferisce i dettagli di questa cena alla Pignata ed anche della gita a Ponza sulla barca dell’imprenditore Francesco Maldarizzi, nella cui casa, ricorda Tarantini, incontrò una terza volta D’Alema.
Il nome di Maldarizzi viene fatto da Gianpi il 27 gennaio 2009 parlando con Barbara Guerra per un incontro a Milano.
Le telefonate successive fanno riferimenti a una cena con la Guerra e con Fadoua Sebbar.
«Verdoscia - si legge nei brogliacci - riferisce a Tarantini di aver sentito Maldarizzi il quale gli ha raccontato di aver trascorso la notte non Hawa», al secolo Niang Kardiatou, gettonatissima da Gianpi per le sue esigenze, dettaglio confermato due giorni dopo al telefono, alle ore 17.44, dallo stesso Maldarizzi.

«UNA RAGAZZA PER INTINI»
L’avvocato dalemiano Castellaneta è intercettato mentre chiede a Tarantini se può mandare una «sorpresa» a Intini che si trova a Cortina.
Tarantini il 19 gennaio si attiva anche perché - annota la Gdf - «Intini vorrebbe trascorrere la serata in compagnia di una ragazza». I brogliacci non spiegano se la richiesta è stata esaudita.

DE SANTIS E LA ARCURI
Nella saga dedicata a Manuela Arcuri, oltre alla avances del premier, alle vacanze a Cortina e alla frase «vedere cammello» per poi fare sesso, manca un capitolo.
È quello che la finanza scova l’11 novembre 2008 nel quale Gianpi chiama Roberto De Santis (ombra di D’Alema e socio nel veliero Ikarus) «e lo invita - scrive la Gdf - all’Hotel De Russie a cena insieme a Manuela Arcuri e Luciana Francioli».

D’ADDARIO, PAURA VIA FILO
Il 17 giugno la mamma di Gianpi chiama il figliolo per dire che Telenorba parla dell’articolo del Corriere su una certa D’Addario da lui pagata per fare sesso col premier.
Tarantini va in tilt.
Chiama il fratello mentre un certo Bruno contatta il dalemiano De Santis che subito telefona al dalemiano Intini.
«Roberto De Santis per Enrico Intini, il quale gli dice che probabilmente è coinvolto anche Sandro (Frisullo) nella questione di Gianpaolo Tarantini che riguarda la prostituzione».
Di lì a poco Lucia Rossini chiamerà l’avvocato Castellaneta: «Sono preoccupata che la D’Addario possa fare i nomi...».
E poi, via sms: «Cmq ti volevo far presente ke al pm ho detto la pura verità: ossia ke ho conosciuto gianpi tramite te ad una festa 3 anni fa (xkè mi ha fatto domanda specìfica su ki me l’avesse presentato) e ke poi casualmente ho rincontrato Giampaolo».


Di: Gian Marco Chocci - Massimo Malpica

Il ristoratore barese smentisce la versione di Baffino: "Altro che pochi minuti". Vi raccontiamo la serata organizzata da Tarantini come favore agli amici dalemiani De Santis e Mazzarano oltreché di Sandro Frisullo, vicepresidente della Regione Puglia già coinvolto in un giro di escort.

 

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