lunedì 5 settembre 2011

Le bugie di Battisti: "Non ho mai ucciso"

                    Nuove dichiarazioni farneticanti del terrorista rosso.
                     E' arrivato il momento di far calare l'oblio su di lui.

Un bugiardo senza freni.
Cesare Battisti continua a sfornare dichiarazioni in una precisa campagna di marketing in attesa dell’uscita del suo nuovo libro. Il terrorista assassino rilascia un’intervista a settimana alla stampa brasiliana raccontando la sua verità di quegli anni.
Una verità che vive solo nella sua mente contorta che mistifica la realtà e cerca di costruirsi un passato onorevole.
L'ultima sua dichiarazione ha del surreale. «Non ho mai ucciso», ha dichiarato al giornalista brasiliano.
«In Italia c'era quasi una guerra civile. Se me l'avessero ordinato, avrei ucciso. Per fortuna ciò non è mai successo, e non ho mai pensato fosse una via d'uscita», ha affermato Cesare Battisti contraddicendo testimonianze, processi e documenti che dimostrano il contrario.

Ma per il terrorista originario dell'Agro Pontino quei processi sono frutto di mistificazioni e verbali estorti con la tortura.
Le falsità di Battisti non si fermano agli omicidi e per continuare a recitare con i suoi amici snob dell'internazionale marxista afferma: «La rivoluzione oggi è uno scherzo.
Avevo 16 anni quando sono entrato nella militanza, non sono più la stessa persona. Se oggi continuassi ad essere un rivoluzionario sarei un idiota».

Peccato che a 16 anni rubava auto e faceva rapine.
Stuprava ragazzine disabili.
Nulla di rivoluzionario ma solo teppismo e delinquenza comune.

Battisti fu per la prima volta arrestato nel 1972, per una rapina compiuta a Frascati.
Nel 1974 venne nuovamente tratto in arresto per una rapina con sequestro di persona compiuta a Sabaudia ma non scontò la pena.
Nel 1977 fu arrestato, sempre per rapina, e rinchiuso nel carcere di Udine dove entrò in contatto con Arrigo Cavallina, ideologo dei Proletari Armati per il Comunismo, che lo accolse nell'organizzazione.

Così Cesare Battisti, il criminale comune, diviene «rivoluzionario» e spara per punire i «nemici del proletario».
Oggi che il Brasile gli ha concesso la libertà cerca di mondarsi le mani sporche di sangue.
E parla del suo libro in uscita ispirato al «Processo» di Kafka e a «Delitto e castigo» di Dostoievski.

Il nuovo libro parla della sua latitanza e della sua fuga.
Un romanzo autobiografico come «L'ultimo sparo» dove Battisti racconta l'omicidio di un poliziotto e lo «scrittore» ammise che «era storia vera».

Ma oggi dice «non ho mai ucciso».
Fantsia e realtà ormai si confondono nella sua mente a seconda della situazione di comodo e di cosa vuol fra credere.
Al punto che dice di «sentirsi spiato» teme per la sua vita, ma l'Italia non è l'America e con i terroristi è fin troppo garantista: nessuno andrà a prenderlo con un'operazione di «rendition».

Può stare tranquillo «lo scrittore» Battisti.
«Cesare Battisti è un bugiardo e un assassino che dovrebbe marcire nelle patrie galere, invece si comporta come un vip, concedendo interviste i cui contenuti ci fanno ribollire il sangue di rabbia per la sua mancata estradizione da parte del Brasile», ha affermato il deputato della Lega Nord Gianni Fava.

Forse è arrivato il momento di far calare l'oblio su questo oscuro e squallido personaggio che sfrutta il dramma degli Anni di Piombo per fare pubblicità ai suoi libri.
Cancellandolo dalla storia d'Italia.
Di Cesare Battisti ce ne già un altro di ben altro spessore.

 

1 commento:

  1. Concordo, Battisti è un bugiardo patentato.
    Quanto al far calare l'oblio su questo personaggio, sarei favorevole anch'io ma penso che ci siano le vittime e le loro famiglie che ancora chiedono giustizia.
    Ho scritto diversi post sul caso Battisti, comunque ti invito a leggere il mio ultimo di poco tempo fa: http://paridevallarelli.blogspot.com/2011/06/e-bravo-cesare.html
    Io vivo in Brasile a Rio e, oltre a Battisti, esistono altri casi simili al suo anche se non così gravi...
    Un saluto
    Paride Vallarelli
    www.paridevallarelli.com

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