Solo che questa volta si sono scambiati i ruoli.
venerdì 30 settembre 2011
Gli incendiari della casta
Solo che questa volta si sono scambiati i ruoli.
giovedì 29 settembre 2011
Fallito il decimo assalto al Cav. e il Pd vuole epurare i Radicali non allineati
mercoledì 28 settembre 2011
Intellettuale delle mie Tods
di ORSO DI PIETRA
martedì 27 settembre 2011
Braccialetti elettronici per detenuti, un affare da 110 milioni di euro!! Dieci braccialetti ci costano undici milioni
Un braccialetto da un milione di euro.
Braccialetto tempestato di diamanti modello-Ivana Trump?
No, semplice braccialetto elettronico modello-detenuto.
Il flop dei braccialetti elettronici che avrebbero dovuto «svuotare le carceri» rendendo «più agile» il nostro sistema penitenziario risale al 2001 e porta la firma di due illustri membri dell'allora governo Amato: l'ex ministro dell'Interno, Enzo Bianco, e l'ex Guardasigilli, Piero Fassino.
Ma siamo proprio sicuri che Bagnasco si riferisse a Berlusconi?
lunedì 26 settembre 2011
È il momento di metterci il cuore...
Nel fiume di notizie di ieri non c’era un solo lancio di agenzia capace di riportarci alla politica che sa parlare al cuore di quella gente che ha ne ha le tasche piene dei derby del fango, del pettegolezzo elevato a verità, delle sceneggiate con le monetine a Montecitorio.
L'ultima di monsignor Babini "Vendola pecca più di Berlusconi"
Il vescovo emerito di Grosseto a Pontifex: "Basta con la caccia al premier. E poi l'omosessualità è contronatura, meglio chi va con l'altro sesso"
di MARCO PASQUA
ROMA - L'omosessualità? E' un "peccato assai più grave delle imprese del premier". Giacomo Babini, vescovo emerito di Grosseto, torna ad attaccare i gay, nel maldestro tentativo di difendere il presidente del consiglio. L'alto prelato, noto per i suoi attacchi di tipo omofobo e antisemita, parla dalle pagine virtuali del sito ultracattolico Pontifex, da tempo impegnato in quella che sembra essere una campagna contro gli omosessuali.
Il pretesto per far parlare il vescovo in pensione è la situazione politica italiana, alla luce del richiamo del Papa, da Berlino, al mondo politico al rispetto delle regole etiche. Un richiamo che, però, secondo l'82enne Babini - a capo della diocesi di Grosseto fino al 2001 -, non riguarderebbe il presidente del Consiglio. "Io credo che oggi sia in atto una vera caccia al Berlusconi se penso che buona parte dei giornali é dedicata a lui e che ben quattro procure gli dedicano esagerate attenzioni - sottolinea il presule - Penso che sarebbe utile lasciare governare e aspettare che la recente manovra finanziaria dia i suoi frutti. Molti osservatori sembrano più intenzionati a fare cadere il governo che alla fedele aderenza alla realtà". Quando l'intervistatore cerca di fargli notare che "lo stile di vita del leader lascia a desiderare", Babini si lancia in un maldestro tentativo di difesa del premier: "Certo, non mi sembra un modello, ma oggi la politica spesso si fa con le mutande e non con la
testa. Tuttavia, sarebbe bene accertare realmente che Berlusconi abbia fatto cose malvagie e i Baccanali. Non é pensabile condannare una persona solo per sentito dire. Se cade Berlusconi siamo nei guai. Non é il massimo, ma non vedo politici degni dietro di lui". Se proprio bisogna attribuire alle colpe, queste dovrebbero ricadere su certi giornalisti "spesso giovani, che con una penna in mano o un microfono, cercano la popolarità e dimenticano il senso della prudenza". Quanto alle critiche mosse da Vendola nei confronti di Berlusconi, Babini le liquida con l'ennesimo attacco omofobo: "Io non ne posso più della retorica inutile di Vendola. Credo, da cattolico, che la omosessualità praticata sia un peccato gravissimo e contro natura, certamente peggiore di chi va con l'altro sesso. Alla luce dei fatti, senza stilare classifiche, Vendola pecca molto di più di Berlusconi".
Esternazioni choc, che arrivano dopo analoghe invettive, 1 spesso contro omosessuali, ebrei (alcune delle quali smentite tramite la CEI, ma sempre confermate dall'autore dell'intervista) e musulmani. "Nella storia sono stati perseguitati ed é vero - dichiarò a proposito degli ebrei - Ma loro non fanno e non hanno mai fatto molto per farsi benvolere ed amare, hanno i loro peccati commessi come e forse più degli altri e poi sono tremendamente attaccati ai soldi". E ancora: "Gli ebrei usano la shoa come una clava".
Ma il suo vero chiodo fisso (e quello del sito che continua ad interpellarlo sui temi più disparati) sono sempre stati gli omosessuali. Dopo aver sostenuto la necessità di "non dare la comunione a Vendola e agli omosessuali conclamati", Babini aveva anche affermato che "gli omosessuali sono dei malati" ("nel nome di un populismo da quattro soldi non é possibile paragonare un gay con un normale", dichiarò ancora). Infine, sull'Islam: "E' una religione violenta ed anticristiana e distinguere tra Islam moderato e estremo non ha senso. L'Islam é unico e il brodo di coltura sono proprio i Paesi moderati. Nazioni islamiche ricche ad Haiti non hanno mandato neppure un soldo. Bisogna svegliarsi dal letargo e difendersi dall'Islam, prima di essere colonizzati". Frasi forti e dalle quali, in passato, è stato anche costretto a prendere le distanze l'attuale vescovo di Grosseto, Franco Agostinelli: "Sono davvero scocciato - disse - perché quelle parole non rispecchiano assolutamente il pensiero della nostra diocesi. Sono pronunciate da una persona anziana che parla per sé, non a nome della comunità dei cattolici di Grosseto. Babini è anziano e ha anche qualche problema di salute".
Quei finti pacifisti sempre in guerra
Per Bindi, Vendola e i No Tav la sfilata della pace è stata l'ennesima occasione per un comizio contro Berlusconi. Tra i bersagli anche Minzolini, Bruno Vespa, la Rai e l'alta velocità. Parola d’ordine: colpire a vista. In nome della pace, s’intende
Il vero scandalo sono le 100.000 intercettazioni
E intanto a Bergamo fanno sapere che NON CI SONO SOLDI per continuare nella comparazione dei DNA per tentare di arrivare ad una soluzione del caso della piccola Yara...
Se quelle intercettazioni, 100.000, l'avessero fatte ai capi della camorra un passo avanti nella "pulizia di Napoli", in tutti i sensi, sarebbe stato fatto.
Ogni commento è veramente superflo!
Maddale Na
domenica 25 settembre 2011
Nervosi d'opposizione
sabato 24 settembre 2011
venerdì 23 settembre 2011
Anche nel 2006 l’Italia venne declassata dalle solite agenzie. Ma allora il premier era Prodi e, naturalmente, la colpa era di Berlusconi
Sconfitto o sublimato
giovedì 22 settembre 2011
L'atterraggio che non c'è
DI MARIO SECHI
Gli avversari se ne facciano una ragione: Berlusconi non è un tiranno, ma un leader democraticamente eletto. Su Il Tempo abbiamo affrontato varie volte in un dibattito franco e senza tabù la questione del passo indietro del Cav. Per alcuni salutare, per altri un errore.
mercoledì 21 settembre 2011
Prima insulta poi zittisce: il "carognismo" di sinistra trionfa, ma non passerà
Non esiste qualcuno che possa avere idee diverse: è solo un servo.
Come ai tempi di Stalin e delle Br: il "nemico" è da eliminare La carogna è in agguato. Quando muore un animale politico, un’ideologia,una passione civile, lascia la carcassa con i suoi miasmi. Finisce un’idea, resta un rancore. Dopo il comunismo viene il carognismo.
martedì 20 settembre 2011
D’Alema e la cena con Tarantini: ecco la vera storia che inguaia il Pd
Indagine Finmeccanica: sugli appalti d’oro ora trema la lobby Pd
lunedì 19 settembre 2011
Dopo 2 anni Marrazzo torna in politica Faccia a faccia con Storace alla festa dell'Idv
“Cavaliere, fatti più in là”. Ma son politici o emuli delle sorelle Bandiera?
Le intercettazioni dei Santi
domenica 18 settembre 2011
La buoncostume tecnocratica
di Mario Sechi | |
Deve mandare tutti a quel Paese e andarsene al sole di Bermuda? Oppure continuare la sua avventura politica in un ring dove scorre il sangue e si tirano colpi bassi senza che l’arbitro fermi il pestaggio? |
sabato 17 settembre 2011
NON HO NULLA DA VERGOGNARMI
venerdì 16 settembre 2011
CALMA E GESSO: TARANTINI E' UOMO DI D'ALEMA ?
giovedì 15 settembre 2011
Cari patrioti di sinistra, l'Italia non è cosa vostra
Si può lasciare il tema dell’identità nazionale sulle spalle di Napolitano? E si può trafugare il corpo dell’Italia, la sua storia e la sua passione coltivata dalla destra storica e affidare il pacco tricolore alla sinistra?
E si può, alle sue spalle, trafugare il corpo dell’Italia, la sua storia e la sua passione coltivata dalla destra storica e nazionale, cattolica e popolare, moderata e conservatrice, e affidare il pacco tricolore alla sinistra?
Feroce e generosa Questa è la mia Oriana
Il carattere impossibile, i giudizi sferzanti, gli atteggiamenti da attrice. Un ricordo inedito dello scrittore a cinque anni dalla morte: la Fallaci raccontata da Vittorio Feltri
Aveva 77 anni e alcuni cancri contro i quali ha combattuto con forza e rabbia.
Ma questo accomuna quasi tutti gli esseri viventi.
La sua specialità era un’altra: fare il contrario di quello che facevano i suoi simili.
Il suo nemico era il conformismo, e lo ha battuto.
Stalking giudiziario
di Aldo Vitale | |
La situazione è quanto meno pirandelliana, cioè tragi-comica, grottesca. Non c’è più alcun limite che la fantasia possa porre in essere per distinguere il reale dal surreale. Silvio Berlusconi che rebus sic stantibus, risulterebbe la vittima di un presunto reato, viene bersagliato dalle iniziative giudiziarie della Procura di Napoli. |
mercoledì 14 settembre 2011
I colpi di Stato e le guerre civili
La caccia grossa a Berlusconi e lo strano tifo per i cacciatori
Per quanto mi riguarda se assisto a una scena di caccia sto dalla parte della preda.
Non mi importa quanto siano eleganti e blasonati i cacciatori, quanto nobili i loro destrieri, quanto rapidi e ben addestrati i segugi.
Faccio il tifo per la povera bestia che deve salvare la pelle e non ho alcuna passione per la schiera dei fucilieri che deve solo decidere sull’impiego del trofeo: la testa impagliata nell’atrio del club o la pelliccia stesa davanti al caminetto.
martedì 13 settembre 2011
Con il nostro buonismo siamo già diventati prigionieri dell’islam
Ugualmente proprio a partire dall’11 settembre 2001 il nostro mondo è diventato anche più fragile a seguito della crisi finanziaria ed economica su cui ha fortemente inciso prima l’impennata della spesa militare per contrastare il terrorismo islamico, poi la speculazione borsistica.
lunedì 12 settembre 2011
E dopo?
Cosa succede, dopo?
Solo se la lotta resta dura l'attacco sarà un ricordo
Per ora si salva solo la costruzione alla forza dell’uomo e della sua libertà che è diventato Ground Zero. Nell’afflusso di inevitabili allarmi della vigilia, nel tripudio di organizzazioni melense e consolatorie dove tutto si annacqua e il nemico non si vede più, manca dolorosamente una bella riflessione su chi ha sfidato, chi ha vinto, chi ha capito e fatto tesoro, chi persevera negli errori e questo decennio lo ha sprecato.
domenica 11 settembre 2011
La rabbia e l'orgoglio
sabato 10 settembre 2011
Quei cattivi maestri che preferiscono Al Qaida alle barzellette
Adriano Sofri, condannato come mandante dell’omicidio Calabresi, si indigna per la barzelletta di Sacconi. Franco Piperno definisce "sublime" l’11 settembre
venerdì 9 settembre 2011
IL SALVACONDOTTO DI BUTTIGLIONE ??? Buttiglione ammette l’esistenza d’una congiura in danno del Cavaliere.
se consegna l’Italia al nemico
giovedì 8 settembre 2011
Dall'emergenza alla riforma liberale
Questo padre si chiama “emergenza” imposta da un debito pubblico esorbitante, da una crescita inesistente e dal peso di uno stato burocratico-assistenziale divenuto insopportabile.
Non è corretto, allora, sostenere come hanno fatto sinistre e sindacati che il “padre” della manovra sia stato il governo. I
n realtà qualsiasi esecutivo di qualunque colore si sarebbe comportato come ha fatto quello guidato da Silvio Berlusconi.
Magari con qualche minima differenza a seconda della impostazione culturale dominante all'interno della coalizione.
Un governo di sinistra, ad esempio, avrebbe sicuramente giocato la carta della patrimoniale, sia pure nascosta dalla formula del contributo di solidarietà.
E un governo tecnico, così come fece quello di Lamberto Dini nel '95, insistito sulla riforma delle pensioni.
Ma, nella sostanza, nessuno avrebbe compiuto atti particolarmente rilevanti.
E si sarebbe attenuto, in linea di massima e come ha fatto l'esecutivo di centro destra, alle indicazioni ed alle sollecitazioni provenienti da Bruxelles e dalla Bce.
Una considerazione del genere non costituisce affatto una attenuante, una giustificazione, una valutazione positiva per l'operato del governo.
E' solo un dato di fatto.
Che, però, comporta una conseguenza impegnativa per lo stesso governo.
Quella secondo cui fatta la manovra per l'emergenza voluta dai mercati e dalla Bce, sollecitata da Napolitano ed imposta dal debito pubblico, il centro destra, se vuole avere una sola speranza di non uscire distrutto dalle prossime elezioni politiche deve affrettarsi a preparare una manovra non più congiunturale ma strutturale.
Il centro destra, in altri termini, se non vuole arrendersi prima ancora di combattere, deve avere la forza e la capacità di marcare in maniera netta e trasparente la propria differenza dalla sinistra statalista o dai nostalgici del consociativismo.
E raccogliere la richiesta di cambiamento che proviene dalla parte sana della società civile dimostrando con le idee e con i progetti di essere in grado ancora di disegnare e gestire l'innovazione nel nostro paese.
E' fin troppo evidente che questa manovra strutturale non si potrà esaurire con la proposta di modificare la Costituzione inserendo le norme sull'abolizione delle province e quella dell'obbligo del pareggio di bilancio.
Queste misure fanno parte del pacchetto dell'emergenza e non hanno alcuna capacità distintiva e caratterizzante rispetto a qualsiasi altro esecutivo.
Ci vuole molto di più.
Un di più che in altri tempi si sarebbe chiamato “rivoluzione liberale”.
Ma che adesso, vista la scarsa fortuna avuta da questo termine, si potrebbe chiamare in maniera meno alta e più concreta come la grande riforma liberale dello stato burocratico-assistenziale.
Una riforma che oltre al taglio delle province dovrebbe prevedere la riduzione dei centri di spesa incontrollati delle regioni, la ridefinizione di tutti gli enti intermedi con l'eliminazione di quelli inutili (qualcuno sa dire, ad esempio, a che servano ancora le prefetture d'impianto napoleonico?), un più corretto equilibrio tra aree metropolitane e governi regionali, una serie di autentiche liberalizzazioni, le privatizzazioni non solo dei grandi enti ma soprattutto delle municipalizzate.
Oltre, naturalmente, le riforme del fisco, del lavoro, delle pensioni, della giustizia, del sistema elettorale. Insomma, se il centro destra vuole sopravvivere all'emergenza deve uscire dall'emergenza stessa.
E lo può fare solo dicendo e facendo qualcosa di autenticamente liberale!Tesa non solo a ridurre il debito pubblico ed a rilanciare la crescita ma anche e soprattutto a ridisegnare completamente il nuovo modello di stato in cui gli italiani dovrebbero vivere in serenità e benessere nel primo secolo del terzo millennio.
D’Alema è un "nobiluomo" del Vaticano
La scoperta: il leader Pd è "nobiluomo" del Vaticano dopo aver richiesto invano un titolo superiore. Tre benemerenze in sei anni: così il "compagno" è diventato un nobile. Idealizzava una società senza classi, ora si ritrova in business class. Da anni la sinistra è un susseguirsi di yacht, case chic e lussi...
mercoledì 7 settembre 2011
Il vuoto e il rito
di Davide Giacalone | |
Le piazze della Cgil, quelle dello sciopero generale di ieri, erano vuote. Non mi riferisco al numero dei manifestanti, come al solito oggetto di supposizioni così diverse da far credere che in Italia ci sia una sorta di veto all’uso dell’aritmetica. |