mercoledì 21 dicembre 2011

La giustificazione: Napolitano Il presidente con la coda di paglia Parla di democrazia, ma sà che c'è un'anomalia

NAPOLITANO SPIEGA L’OPERAZIONE MONTI
Napolitano “anticipa” capodanno

Ieri il Presidente della Repubblica ha dato un’anticipazione del consueto discorso dell’ultimo dell’anno.

“La soluzione della crisi che si è aperta con le dimissioni di Berlusconi non si è collocata entro i binari di un ordinario succedersi alla guida del Paese di schieramenti che abbiano ottenuto lamaggioranza nelle elezioni.
Ma nessuna forzatura, nè tanto meno alcuno strappo si è compiuto rispetto al nostro ordinamento costituzionale”.

Parlare di “sospensione della democrazia” dopo la nascita di un governo tecnico è stata “una grave leggerezza”.

Lo ha detto il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, nel suo intervento alQuirinale durante il tradizionale scambio di auguri natalizi con le alte cariche dello Stato.

“Solo con grave leggerezza”, ha ancora detto ilCapo dello Stato, “si può parlare di sospensione della democrazia, in un Paese in cui nulla è stato scalfito: nè delle libere scelte delle forze politiche, nè delle autonome determinazioni del Parlamento e delle altre assemblee rappresentative, nè delle prerogative degli organi di garanzia, nè delle possibilità di espressione delle proprie istanze, di manifestazione del proprio dissenso, anche da parte delle forze sociali”.

E poi ha sottolineato come

“La soluzione di governo cui si è giunti un mese fa ha costituito lo sbocco di un lungo travaglio politico e, infine, di una serena obiettiva riflessione.

La maggioranza di governo scaturita dal voto del 2008 e dal meccanismo elettorale maggioritario era stata già da tempo segnata da una rottura pubblica e aveva visto via via ridursi la sua coesione e stabilità, e quindi accrescersi le sue difficoltà di decisione e di iniziativa.

E quanto più appariva necessaria un’ampia convergenza attorno a scelte difficili e impegnative tanto più risultava penalizzante il clima aspramente divisivo radicatosi nei rapporti politici”.



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Napolitano Il presidente con la coda di paglia 
Parla di democrazia, ma sà che c'è un'anomalia

Il presidente della Repubblica pontifica sulla democrazia, ripete che "non è sospesa" ma sa benissimo che c'è un'anomalia

- di Filippo Facci -


Giorgio Napolitano ha una coda di paglia grande come il Quirinale.
Continua a ripetere che «la democrazia non è sospesa» perché sa benissimo che la nascita del governo Monti è stata quantomeno anomala, e non c’è osservatore anche moderatissimo che non l’abbia riconosciuto e infine accettato. 


Perché il punto è questo, che l’abbiamo accettato: pace, fine, ne consegue che Napolitano ora potrebbe anche piantarla di pontificare e di asserire pomposamente che fosse pure «suo dovere»: excusatio non petita, Presidente. 


Perché vede, a essere cavillosi dovremmo osservare che «suo dovere» non è designare ufficiosamente un premier non eletto con un governo ancora in carica, e neppure sfiduciato; «suo dovere» non è verificare il simultaneo gradimento di leader e organismi stranieri prima ancora che italiani; non è «evitare le urne» a tutti i costi come altre nazioni infatti non hanno evitato, e come democrazia imporrebbe; non è anteporre alla fiducia del Parlamento quella della Banca Centrale e del Fondo Monetario; soprattutto non è, in una democrazia parlamentare fondata sui partiti, fare un governo senza parlamentari e senza partiti: e pretendere pure che non lo si chiami «tecnico».


Napolitano ieri ha detto: «Non mi risulta il tradimento della volontà popolare»; no, infatti, la volontà popolare non è stata tradita perché non è stata proprio considerata.
Nei fatti abbiamo un governo del Presidente che è composto da oligarchi competenti e che è sostenuto anche da forze che alle scorse elezioni hanno perso: Napolitano stia contento, ha avuto quello che voleva e di cui forse avevamo anche bisogno, chissà. Comunque ha vinto.
Però quelli che vogliono stravincere sono insopportabili, lui e tutto il codazzo di Repubblica.


 

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