domenica 11 dicembre 2011

Cercasi nemico disperatamente

UN NUOVO BERLUSCONI



di Francesco Blasili

"Houston abbiamo un problema”.
Non è il grido d’allarme lanciato alla Nasa, ma quello di una grande fetta dell’Italia, l’Italia dell’odio, dell’antiberlusconismo che non sa più cosa fare.
L’Italia che fino a due settimane fa era indignadas e che ora è molto tranquillas.
L’Italia orfana di Berlusconi per cui ora va tutto bene.

Ci tassano tutto?
Beh, al massimo c’è un povero sfessato che tira un uovo alla macchina di Monti che va alla Prima della Scala.
Eh già,ma avete provato a pensare cosa sarebbe accaduto se Berlusconi avesse annunciato un aumento delle tasse, la Carfagna e la Gelmini fossero scoppiate in lacrime e dopo due giorni il Cavaliere fosse andato a vedere il Milan?
Lasciamo perdere che è meglio.

Sarebbe proprio meglio lasciar perdere tutto, in particolar modo questo paese intellettualente disonesto.
Qualcuno potrà dire che la colpa di questa “disonestà” è Berlusconi, ma può una persona da sola indirizzare una nazione intera?


Assolutamente no, ed infatti la colpa è di chi ha fondato la propria vita sull’antiberlusconismo.
Di chi ha permesso che si fondasse una classe politica su questo, una classe giornalistica su questo, addi- rittura un pensiero dominante su questo.
La colpa è di chi essendo privo di idee politiche ha colmato questa mancanza con Berlusconi.
Il Caimano di qua, il Caimano di là.
E così via.

Spettacoli teatrali, film, trasmissione televisive, addirittura un giornale, Il Fatto, nato in nome dell’antiberlusconismo.
Sembra assurdo ma è così.
E loro che tanto odiano, che tanto deridono quelli che cantano “meno male che Silvio c’è”, altro non sono che l’altra faccia della stessa medaglia, anzi, sono quelli che segretamente hanno cantato anche loro – magari sotto la doccia, al riparo da orecchie indiscrete - “meno male che Silvio c’è”.
E adesso che lui non c’è più?
Adesso bisogna rimboccarsi le maniche e darsi da fare.
Trovare un nuovo nemico, consci però che uno aggregante e con l’appeal del Cavaliere non lo troveranno mai.

C’è però chi di un nemico ha necessariamente bisogno ed allora si è messo subito in modo.
Antonio Di Pietro (che ancora una volta si dimostra il più astuto di tutti) si è scagliato contro la manovra Monti, rinsaldando le fila del suo partito e mettendo pure in crisi il Pd.
State a vedere che quando si tornerà al voto, l’Idv andrà bene perché il suo leader, ancora una volta, è stato più veloce degli altri.
Discorso simili, ma opposto quello della Lega, la quale paradossalmente è stata alleata per anni con Berlusconi che, per indole del partito stesso, avrebbe dovuto invece essere il suo nemico.
Ora c’è il governo dei banchieri da sfidare, ma si può dare anche una frecciatina al Cav, ed allora anche il Carroccio è destinato a risalire.

Per tutti gli altri non rimane che il Limbo.
Anche per Santoro e Travaglio che si aggirano tra giornali e tv spauriti come due orfanelli.
Loro e gli altri tutti in attesa di un nuovo grande nemico da odiare.
O del ritorno di Berlusconi.
Che è un po’ il sogno di tutti.

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