venerdì 12 agosto 2011

Tangenti rosse: la procura di Monza indaga sulla privatizzazione degli aeroporti di Roma




Dalle stanze del municipio di Sesto San Giovanni agli Aeroporti di Roma.
La procura di Monza, che indaga sulle accuse mosse all’ex presidente della provincia di Milano Filippo Penati e ai suoi fedelissimi in relazione alle presunte tangenti versate per l’acquisto dell’area Falck, vuole vederci chiaro anche nella vicenda che portò, nell’estate del 2000 alla vendita di Aeroporti di Roma (gli scali di Fiumicino e Ciampino) da parte dell’Iri.



Lo scrive Panorama nel numero in edicola da venerdì 12 agosto.
Gli inquirenti monzesi parlano della volontà di «svolgere accertamenti indiretti al fine di verificare l’attendibilità di alcuni testi, soprattutto di Diego Cotti, perno importante dell’inchiesta». Tuttavia, riporta Panorama, l’attività istruttoria è già iniziata.
Con l’interrogatorio come testimone, per esempio, dell’ingegner Achille Colombo, braccio destro del defunto Alberto Falck.

Gli approfondimenti in corso a Monza sono iniziati dopo aver raccolto la testimonianza di Diego Cotti, l’imprenditore ed ex politico di Sesto.
A quanto risulta a Panorama, durante la sua deposizione Cotti ha dichiarato al pm Walter Mapelli che, in merito alla trattativa per l’acquisto dell’area delle ex acciaierie Falck da parte dell’allora suocero (il costruttore sestese Giuseppe Pasini), Giordano Vimercati, braccio destro di Penati, gli avrebbe detto: «Falck stabilisce il prezzo ma vende a chi diciamo noi.

Perché Falck vuole entrare in Aeroporti di Roma e ha bisogno di un placet nazionale.
Noi gli diamo il placet se vende l’area a chi diciamo noi, perché fa parte di un accordo più vasto per cui qui gli altri non ci mettono piede».

L’Iri, presieduta da Piero Gnudi (oggi presidente della Sesto immobiliare, la società che ha rilevato l’area ex Falck dal gruppo Zunino) cedette nel 2000 AdR per 2.570 miliardi di lire al consorzio Leonardo (di cui Falck deteneva il 31 per cento). Il consorzio ebbe la meglio su una cordata guidata dagli aeroporti di Amsterdam e di Francoforte.
La cordata che perse lamentò il fatto che l’Iri non chiese rilanci sull’offerta del consorzio Leonardo.

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