mercoledì 30 novembre 2011

Quella pretesa superba di avere l’ultima parola



- di Luca Doninelli - 
 

Pur non condividendo alcune sue idee, ho sempre provato simpatia per Lucio Magri, così come ho sempre letto con interesse e stima il manifesto, da lui fondato. 
La cultura infatti non è tanto ripetere ciò che noi siamo, o pensiamo di essere, ma imparare da quello che non siamo.
La notizia della sua morte mi ha dato dispiacere, e ancor più dispiacere apprendere il modo in cui ha voluto dare fine ai suoi giorni. 

Non sono un prete e non intendo condannare. 
Non posso nemmeno escludere me stesso dalla possibilità di compiere io stesso un atto del genere: non perché ci abbia mai pensato, ma perché non sono così sicuro di me da sapermi a priori capace di affrontare certe situazioni.
So però una cosa: che, se venisse un giorno così, potrei sempre invocare l'aiuto di Dio e contare sull'aiuto di tanti amici, che sono la mano di Dio.

Tassa di circolazione bancaria

CONTROCANTO

di Orso Di Pietra

Ma che succede se il governo, in nome della lotta all'evasione, decide di stabilire un abbassamento drastico della soglia della tracciabilità dei pagamenti stabilendo che non si possono usare contanti oltre i trecento euro e che sopra questa cifra o si usa la carta di credito o i bonifici? 
Succede che in nome della lotta all'evasione si obbligano i cittadini a versare alle banche il costo delle operazioni richieste.
Cioè ad introdurre una nuova tassa di circolazione. 

Del denaro. 
Della serie: l'evasione è combattuta, le banche salvate!

martedì 29 novembre 2011

"Addio, ho deciso di morire" - Il suicidio assistito di Lucio Magri

"Addio, ho deciso di morire" - Il suicidio assistito di Lucio Magri


Il suicidio è una scelta sofferta ed intima, alla quale pur da cattolica quale sono ritengo si possa arrivare a dare anche la dignità del gesto.  Ma quando questa scelta intima e sofferta non trova la forza non si può chiedere ad altri di fare quello che noi non riusciamo a fare.Suicidio "assistito" lo chiamano... L'assistenza sempre e cmq... dalla cura alla bara!
Ma questo non è giorno di polemica, è giorno in cui è sicuramente meglio il silenzio, io passo ad una preghiera affinchè il Signore accolca l'anima vagante e disperata di Lucio Magri.

Qui Radio Londra - Giuliano Ferrara Su cosa verrà giudicato Monti

Qui Radio Londra - Giuliano Ferrara
Su cosa verrà giudicato Monti

Solo un Dio ci può salvare

“In God we trust”: la frase stampata sul dollaro e la crisi dell’euro
Gli americani sono pragmatici, e solo il loro Dio ci può salvare. Resistono negli Stati Uniti posizioni di principio contrarie all’idea che la garanzia della moneta unica europea sia di pertinenza della sua Banca centrale. Diamo conto oggi di questa posizione di principio in una pagina su liberisti e keynesiani a confronto nella giungla del break-up potenziale dell’euro.

lunedì 28 novembre 2011

Coopcostruttori e D’Alema In aula tutti i veleni del Pds



Entra nel vivo il processo per la bancarotta del colosso edile rosso. Le accuse dell’ex presidente.
I verbali: l'impegno era salvare le coop di Tangentopoli

- di Gian Marco Chiocci e Patricia Tagliaferri -


Così Botteghe Oscure e Unipol fecero fallire la più grande cooperativa rossa, il quarto gruppo del Paese nel settore costruzioni (2.500 dipendenti). 
Era il fiore all’occhiello «economico» del Pci-Pds.

Io ve l'avevo detto: l'euro ormai è fallito


La crisi della moneta unica non è sanabile. Nessuno vi può riuscire, che sia o non sia un esperto banchiere o persona di fiducia del mondo intero

- di Ida Magli -
 

La crisi dell’euro non è sanabile. 
Nessuno vi può riuscire, che sia o non sia un esperto banchiere o persona di fiducia del mondo intero. Non vi può riuscire neanche bruciando nel crogiolo dell’euro tutti i beni che gli italiani e gli altri popoli d’Europa possiedono.

domenica 27 novembre 2011

Io non sono un bene di lusso!!!

All'armi


di Davide Giacalone      


L’euro sta saltando, forse è già saltato. 
Non riusciamo a razionalizzarlo, non riusciamo a dirlo in maniera compiuta, perché ciò va contro l’alfabeto politico degli scorsi sessantacinque anni, ma sta accadendo. 
Il che impone di parlare di armi. 
Di alleanze e forze militari. 

venerdì 25 novembre 2011

L’ultima stecca di Pisapia: declassa la Prima della Scala


Per la prima volta nella storia messi in vendita i biglietti riservati alle istituzioni simbolo della città. 
Una mossa di pura propaganda

di Carlo Maria Lomartire

Brutta bestia, la demagogia. 
Che poi diventa un vero è proprio mostro quando si accoppia al cinismo e alla sciatteria formale. 
Ne sta dando una convincente dimostrazione il sindaco di Milano Giuliano Pisapia, anche nelle vesti di presidente della Fondazione Scala, insieme alla sua giunta, in particolare ai suoi assessori più illustri e influenti: quello alla Cultura, Stefano Boeri, e quello al Bilancio Bruno Tabacci.

Le due camerette degli onorevoli bimbi


Con una cravatta a stelle e strisce del Senato americano, gentilmente of­f­ertami da un senatore e malamente an­nodata su una polo, mi sono introdotto da extraparlamentare nel Parlamento

di Marcello Veneziani  

Con una cravatta a stelle e strisce del Senato americano, gentilmente offertami da un senatore e malamente annodata su una polo, mi sono introdotto da extraparlamentare nel Parlamento.

giovedì 24 novembre 2011

La loquacità di Fini

CONTROCANTO  

 di Orso Di Pietra

Non passa giorno senza che il Presidente della Camera Gianfranco Fini non partecipi, in qualità di terza carica dello stato, ad un convegno, una tavola rotonda, la presentazione di un libro, il taglio di un nastro, una cerimonia qualsiasi. E, naturalmente, non passa giorno ed occasione senza che il Presidente della Camera Gianfranco Fini non rilasci una propria dichiarazione sulla crisi, sul partito, sul governo tecnico, su le misure da compiere, sul tempo o su qualsiasi altro argomento su cui avverta la necessità di far conoscere la propria opinione.
Un tale impegno è sicuramente apprezzabile. Ma non è che Fini parla tanto fuori della Camera perché da quando si è insediato il governo tecnico dentro l'assemblea di Montecitorio non si fa assolutamente nulla?

I Bund nel loro piccolo s’incazzano.

Brutti segnali anche dai nuovi padroni d’Europa
I Bund nel loro piccolo s’incazzano. Vertice al buio Monti-Merkozy

La Bundesbank deve soccorrere l’asta di titoli tedeschi, 
ma Berlino dice un altro “nein” agli Eurobond di Barroso


La festa è finita, anche la Bundfest. Ieri l’asta dei titoli del tesoro tedeschi a dieci anni s’è trasformata in un clamoroso insuccesso: su sei miliardi offerti ne sono stati venduti 3,64. E’ il peggiore risultato di tutti i tempi e senza l’intervento della Bundesbank, che ha speso 2,356 miliardi, sarebbe stata una catastrofe. Quel che la cancelliera Angela Merkel rifiuta alla Bce è benvenuto se lo fa la Buba, che non si sottrae: alla faccia di divorzi e autonomie varie tra governo e Banca centrale, Deutschland über alles. Ma l’evento di ieri è così clamoroso che non si presta a facili ritorsioni. La crisi dell’euro ha raggiunto il cuore del sistema, “i mercati attaccano alla giugulare”, scrivono gli analisti finanziari. Perché i Bund, architrave dell’intero mercato dei titoli a reddito fisso in Europa, non piacciono più? Una spiegazione mercatista è che, con tassi di interesse crescenti ovunque, una grande offerta di bond pubblici e privati, una fase di generale incertezza, gli operatori scelgono non investimenti sicuri ma poco redditizi, bensì il mordi e fuggi su titoli che consentono guadagni rapidi e consistenti. Comprando e rivendendo sul secondario, si possono mettere da parte dei bei tesoretti. Ma c’è anche una spiegazione strutturalista: i Bund non attraggono per lo stesso motivo che prima li aveva resi tanto allettanti. In dodici anni la Germania ha tratto il massimo vantaggio dall’euro. Ora la sensazione di chi investe è che l’arancia sia spremuta. Che la prima economia europea fatichi a raccogliere capitali è “allarmante” anche per Ewald Nowotny, membro del Consiglio dei governatori della Bce, ma non ha impedito alla Merkel di ribadire il “nein” agli Eurobond. “Non funzioneranno”, ha detto dal Bundestag invocando la necessità di un’unione fiscale. Poi ha blindato anche l’ipotesi della Bce come prestatore di ultima istanza. In verità sarebbe “l’unica soluzione” anche per Nicolas Sarkozy, stando a un retroscena svelato dal settimanale Canard enchaîné. Perfino Jutta Urpilainen, ministro delle Finanze della Finlandia, paese solitamente allineatissimo con l’ortodosssia tedesca, in un’intervista al settimanale tedesco Die Zeit ha fatto capire che sull’Eurotower sarà meglio essere pronti a tutto: “Bisogna fare tutto il possibile per mantenere l’indipendenza della Bce – ha detto Urpilainen – ma se tutte le altre misure non dovessero bastare, dovremmo anche ripensare al ruolo della Banca centrale”.

Con il libro verde sulla fattibilità degli Eurobond, ribattezzati Stability bond, la Commissione europea ha inteso aprire un dibattito pubblico “raccogliendo il suggerimento dei leader europei”, ha poi puntualizzato il presidente José Manuel Barroso, fiducioso in un ammorbidimento dei tedeschi com’è stato per l’ampliamento del Fondo salva stati. “Senza una governance economica più forte nella zona euro sarà difficile se non impossibile – ha scandito Barroso – sostenere la moneta unica”. Tre le soluzioni possibili, che hanno tutte per fattore comune il rafforzamento della sorveglianza sulle politiche fiscali. L’8 gennaio, alla fine delle consultazioni, la Commissione esprimerà delle preferenze. Germania permettendo. D’altronde però il divario tra il Modell Deutschland e tutti gli altri diventa un boomerang, perché nessuno riesce a tenere il passo e la moneta unica viene rimessa in discussione. Solo un cambio di direzione può evitare il collasso: Berlino deve aumentare la domanda interna e assorbire merci italiane, spagnole, francesi; consentendo alla Bce di creare una barriera di fuoco attorno all’euro e stroncare così le aspettative di quei mercati che ora rifiutano anche il Bund.

Carneade, chi era costui?


La dichiarazione del neo-premier " Io non rappresento i Poteri Forti"  mi ha incuriosito e sono andato a cercare in rete il suo curriculum:
Consigliere di Goldman Sachs,  presidente della Trilaterale , fondatore e presidente del Think Tank Breugel, membro del Bilderberg, membro Senior Advisory Council di Moody’s (la principale agenzia di rating al mondo).
Allora mi sorge un dubbio. Visto che in un discorso ha nominato Saddam Hussein, forse è convinto che i poteri forti sono solo quelli di personaggi come Saddam.
Mi sono anche chiesto perchè alcuni politici gli danno del tu e lo chiamano Mario e, guarda un po' cosa ho scoperto:
Enrico Letta, quello del pizzino, è anche lui  un membro della Trilaterale. 
Allora mi metto in seria riflessione e mi chiedo quando noi italiani apriremo gli occhi e la smetteremo di farci portare al pascolo come una mandria di pecore.
Cogito, ergo dubito!

mercoledì 23 novembre 2011

Rivoglio l'Italia, questa Europa non va

di Antonio Martino

I lettori di questo giornale mi perdoneranno se torno su un tema che ho già più volte trattato: l’euro e il suo (e nostro) futuro. 
Ho sempre criticato la moneta unica europea fondamentalmente per tre ragioni: il modo in cui è stata introdotta, la mancanza di una vera costituzione monetaria e di un credibile statuto fiscale.

La grande attesa

CONTROCANTO
   

di Orso di Pietra

ItaliaFutura, la fondazione di Luca Cordero di Montezemolo, ha diffuso una nota in cui ha giudicato positivo l'esperimento del governo guidato da Mario Monti ma ha rilevato che bisogna approfittare di questa fase per preparare una nuova classe politica destinata a subentrare ai tecnici. Della serie : “ha da venì capellone!”

Enav, guai per D’Alema Sul caso Finmeccanica sentito Giulio Tremonti


I pm di Roma hanno chiesto l'archiviazione di D'Alema per i suoi voli gratis.
Ma per lui nuovi guai sul fronte Enav. Tremonti sentito dai pm su Finmeccanica. 
Giù le mani da Casini: da Pdl a Idv ora tutti si scoprono garantisti
di Gian Marco Chiocci
  
Riuscito a Massimo D’Alema l’ammaraggio di fortuna sui voli a scrocco a bordo degli aerei della Rothkopf aviation (i pm di Roma hanno chiesto la sua archiviazione per aver viaggiato gratuitamente su aerei di una società che avrebbe distribuito mazzette per aggiudicarsi le tratte) un’improvvisa turbolenza rischia di far precipitare negli abissi giudiziari una società che l’esponente del Pd conosce bene: la Italbroker, citata nelle carte dell’inchiesta di Enav per una «provvista» da 2 milioni di euro a Lorenzo Borgogni di Finmeccanica.

MONTI , SVEGLIA!


da Maurizio Belpietro


Come i lettori sanno, per quanto ci riguarda al governo dei nominati ne avremmo preferito uno di eletti.
E al posto di 33 partiti a far da padrini ne avremmo gradito uno solo che però facesse da padre.

martedì 22 novembre 2011

Sovranità e rappresentanza

 di Davide Giacalone  
 
I giornali italiani, con la solita superficialità provinciale, mostrano soddisfazione per il fatto che il professor Monti è stato invitato ad un incontro con i due colpevoli, Merkel e Sarkozy.
Va bene, è una buona cosa.

Obama ha "piena fiducia" in Mario Monti. Uniti da Goldman Sachs?


Di: Franco Losci


Barack Obama chiama Mario Monti, che si è "felicitato" con il premier "per l'ampio appoggio ricevuto dal Parlamento" esprimendo "la piena fiducia" nel suo "operato". Un entusiasmo legato da Goldman Sachs, potrebbero pensare i più maliziosi?

La prima giornata "lavorativa" di Mario Monti è trascorsa, tra un Cdm dove avrebbe invitato i ministri a presentare, entro venerdì, i provvedimenti di competenza dei vari ministeri, e una telefonata con il presidente degli Stati Uniti. Come riferisce una nota di Palazzo Chigi, Barack Obama, infatti, ha chiamato il nuovo premier italiano, e si è

lunedì 21 novembre 2011

Indignados a cinque stelle: suite da 500 euro a notte

Dopo la protesta, due leader di "Occupy Wall Street" si riposavano in un hotel di lusso. Gli altri sotto la tenda: smascherati dal New York Post

- di Giorgio C. Morelli - 
  

Di giorno sono intenti a protestare assieme a migliaia di indignados contro il capitalismo e Wall Street e a rilasciare interviste e comunicati in quel circo mediatico che si chiama Zuccotti Park.

domenica 20 novembre 2011

Discorso all'anima degli italiani

     di Marcello Veneziani

Ora che l'Italia è in manutenzione dai tecnici e la politica è discon­nessa, senza copertura di rete, è il mo­mento giusto per guardarci in faccia e allo specchio

Renzi, Tosi, Montezemolo: nasce Forza Passera

 Da sinistra a destra potrebbe far parte del movimento che il ministro-banchiere vuole costruire nel 2013. Corrado ha due armi a suo favore: è giovane e ha pochi nemici

di Giuliano Zulin

Roberto Maroni è stato lucido e chiaro nel colloquio con Franco Bechis, pubblicato ieri da Libero: «Corrado Passera ha un futuro politico, non Monti. Sarà sempre più popolare perché trascorrerà i mesi a tagliare nastri e inaugurare opere pubbliche, magari sfruttando anche quello che abbiamo lasciato in eredità noi. Il progetto politico dei poteri veri è quello di affidare a lui la guida di un solo polo Lib-lab che avrà fuori certamente noi, la sinistra allargata ma sempre più radicale e vendoliana e forse Antonio Di Pietro e i grillini. Avranno in mano anche lo strumento micidiale della legge elettorale, che potrebbe essere usata proprio per rendere insignificante il peso di Lega Nord e sinistra non parlamentare». 

L'INTERVISTA - Berlusconi: governo fino al 2013


Sì a un'imposta simile all'Ici
Parla l'ex premier: «No alla patrimoniale
E Monti ha garantito che non si candiderà»

di Aldo Cazzullo

Presidente Berlusconi, che cosa ha provato nel vedere un altro uomo a Palazzo Chigi?
«Che da adesso in avanti quando piove il ladro non sarò più io».

sabato 19 novembre 2011

Lo zero della Carlucci

CONTROCANTO  

di ORSO DI PIETRA

Gabriella Carlucci, recentemente passata dal gruppo parlamentare del Pdl a quello dell’Udc, si è detta molto dispiaciuta di essere adesso considerata “uno zero”.
Dalle sue parole non si è capito bene chi sia ad avere al momento una tale considerazione.
Se i colleghi ed amici del nuovo partito o se i colleghi ed amici della vecchia compagine in cui aveva iniziato la propria avventura politica.
Se può contribuire a rasserenarla, però, è bene assicurare Gabriella Carlucci che il suo avvilimento per la considerazione attuale è sprecata.
Lo era già da prima!

Storia del travaglio segreto vissuto dal gioioso Pd di governo

 Dietro il clima da sobrietà nazionale
di Claudio Cerasa

In questo spumeggiante clima di grande sobrietà nazionale – in cui Pier Luigi Bersani cordialmente dialoga con Fabrizio Cicchitto, in cui Walter Veltroni gentilmente si congratula con Pier Luigi Bersani, in cui Enrico Letta appassionatamente scrive a Mario Monti, in cui Dario Franceschini sentitamente elogia Pier Ferdinando Casini, in cui Rosy Bindi genuinamente plaude ad Angelino Alfano – c’è una storia importante che, tra un applauso e un altro, un sorriso e un altro, un abbraccio e un altro, prima o poi si dovrà pure raccontare.

Il governo Monti spiegato da un bigliettino -

 

RADIO LONDRA di Giuliano Ferrara

Il Governo Monti spiegato da un pizzino....

venerdì 18 novembre 2011

Ricco imbecille

di Davide Giacalone  
Angela Merkel ha detto, rivolgendosi a Mario Monti: “l’eurozona conta su di lei”. 
E fa male. 
Non perché Monti non meriti fiducia, che, anzi, proprio in queste ore la ottiene: ottima e abbondante. 
Ma perché il governo italiano ha già agito meglio degli altri europei, portando il bilancio pubblico in avanzo primario. 

Niente giardinetti, il Cav. torna nella mischia e crea scompiglio


di Salvatore Merlo

“Bisogna cambiare in fretta i trattati europei, c’è un virus che ha colpito la nostra moneta. 
Ne ho parlato con Sarkozy”.  
Silvio Berlusconi porta scompiglio, nel suo partito e in Europa. 
Lo hanno chiamato in tanti per chiedergli di smentire, e lui, alle 14 e 42, detta una nota alle agenzie per confermare che i gruppi del Pdl di Camera e Senato “voteranno la fiducia al governo Monti”.

E Clini spaventa la sinistra: "Nucleare? Sì al ritorno" Ma poi si rimangia la parola


Il neo ministro all'Ambiente si dice favorevole al nucleare e al ponte sullo Stretto di Messina. La sinistra ambientalista va su tutte le furie e costringe Clini a fare marcia indietro

di Sergio Rame - 17 novembre 2011, 20:33


Mentre Pierluigi Bersani e Antonio Di Pietro sono ancora inebriati dalle dimissioni di Silvio Berlusconi da presidente del Consiglio, il centrosinistra si accorge che il governo Monti potrebbe portare avanti politiche scomode.A partire dal nucleare. Proprio quando si pensava che il dibattito fosse stato sepolto dal referendum, il neo ministro dell’Ambiente Corrado Clini ha fatto sapere di essere favorevole al ritorno del nucleare anche se a determinate condizioni. Intervenendo a Un giorno da pecora su Rai Radio2, Clini ha spiegato che "il ritorno al nucleare è un’opzione sulla quale bisognerebbe riflettere molto, anche se quello che è avvenuto in Giappone ha scoraggiato. Però di base la tecnologia nucleare rimane ancora, a livello globale, una delle tecnologie chiave".

giovedì 17 novembre 2011

Niccolò Berlusconi


  di Gianni Pardo      

Per anni l’idea corrente, a sinistra, è stata che Silvio Berlusconi sia un superficiale e uno sciocco.
A destra invece l’idea corrente è stata che sia un ingenuo e un bonaccione.
Nessuno gli ha attribuito, malgrado i suoi straordinari trionfi imprenditoriali e politici, una qualità che potrebbe avere in misura notevole: l’intelligenza. 

Oggi si può fare un’ipotesi controcorrente e attribuirgli, accanto all’intelligenza, un pragmatismo degno di Niccolò Machiavelli. 

Il ritorno del Marziano

CONTROCANTO

di Orso Di Pietra

Ognuno può dire ciò che vuole di Mario Monti e del suo governo fatto di tecnici di grande prestigio ma del tutto sconosciuti al grande pubblico.
Che rappresentano la salvezza dopo il deprecato regime berlusconiano.
Oppure che sono il frutto di un golpe compiuto dalla finanza internazionale in combutta con i poteri forti nostrani a spese degli elettori italiani.
Insomma, si può dire tutto ed il contrario di tutto.
Anche se, al momento, l'unico modo concreto di rivolgersi al nuovo esecutivo è quello ispirato ad Ennio Flaiano e al suo “Un marziano a Roma”.
“E mò facce vede!”

Gli economisti che fanno piangere

    MONTI E SALAZAR
di Ruggiero Capone 
 
L'Italia ha avuto Cavour, Mussolini, De Gasperi, Andreotti... Craxi, Prodi, Berlusconi. Al Belpaese mancava un Salazar, un professorissimo. Oggi anche quest'esperienza inizia a temprare lo Stivale. Perché c'è Monti, professore d'economia come il suo lontano omologo lusitano António de Oliveira Salazar.

mercoledì 16 novembre 2011

Ecco gli effetti nefasti del duo Merkozy e della Bce attendista

Lo spread da primato in tutta Europa. Berlino tra estremismi rigoristi e prime disponibilità sull’Eurotower garante dell’euro

Passato Silvio Berlusconi, resta la crisi europea che intacca l’Italia nonostante l’arrivo del “salvifico” Mario Monti. 
Europa per una volta unita e per di più da record. 
Perlomeno se il criterio è quello del livello di febbre raggiunto dai mercati. 
A confermarlo definitivamente c’è la drammatica giornata di ieri, tra andamento negativo delle Borse, spread da primato in tutti i paesi dell’Eurozona, e segnali tutt’altro che positivi dall’economia reale. L’unico listino ad aver chiuso in terreno positivo è stato infatti quello di Londra, fuori dall’area della moneta unica.

martedì 15 novembre 2011

ORA IL CERINO RESTA IN MANO A BERSANI

Chi si lecca i baffi nel Pd per 

le conseguenze del governo Monti 

L’altro appello del Quirinale. Raccontano che Giorgio Napolitano, domenica, abbia rimproverato (per usare un eufemismo) la delegazione del Partito democratico. 
Dicono che abbia detto (imposto?) al segretario del Pd Pier Luigi Bersani di dire pubblicamente che il nascituro governo durerà fino alla fine della legislatura: niente più formule ambigue, perché il presidente della Repubblica non vuole. 
Dicono anche che abbia chiesto al capogruppo alla Camera Dario Franceschini di rettificare il tiro rispetto alla sua dichiarazione di voto di sabato e di fare un appello all’altra parte della barricata. 

Casini difende il suo Paese solo quando il Cav è ormai fuori scena


di Giancarlo Loquenzi


Aristofane, che di commedie se ne intende, diceva: “la patria è lì dove si prospera”. Così sotto il cielo berlusconiano erano in tanti a sentire l’Italia matrigna e a sognare nuove patrie in cui tornare a prosperare.
Per questo ogni offesa d’oltralpe, ogni fiato velenoso della stampa estera, ogni alzata di sopracciglio dei leader europei contro l’Italia erano accolti con sollievo e immediatamente ribaltati contro il Caimano. “Ecco, vedete? – dicevano in coro le opposizioni e la “grande stampa”, non siamo soli a dirlo: questo paese fa ridere”. Poco importava se l’immagine dell’Italia ne usciva irrimediabilmente sfiguarata, se non c’era più nessuno a difenderne verità e onore.

Culi e anime

CONTROCANTO

di Orso Di Pietra

In democrazia vale la legge in funzione da sempre in tutti i teatri del mondo secondo cui il diritto al fischio è inalienabile e sacrosanto. 
Ma che succede quando il diritto al fischio si allarga e diventa diritto all'insulto, diritto al lancio di monetine, diritto allo sputo, diritto al calcio alle macchine e tutto all'insegna di quella che è stata definita “macelleria democratica” di una rivisitata Piazzale Loreto? 
Semplice.
Succede che il diritto al fischio con macelleria acclusa diventa per chi la subisce facoltà di zampata. Che è un peccato ma che spesso arrossa i culi e raffredda gli animi!

lunedì 14 novembre 2011

La Maglie contro il ganassa dell'Eliseo: "Vuol venire in Italia ma le sue banche rischiano il crac, l'economia arranca e i sondaggi..."

Sarkò festeggia la caduta del Cav ma resti a casa: sta peggio di noi 

 di Maria Giovanna Maglie
 
Se davvero si presentasse insieme alla Merkel  a Roma per dar prova di sostegno al non ancora nato governo Monti, come minaccia di fare in telefonate inopportune al Quirinale, a Nicolas  Sarkozy bisognerebbe organizzare una bella accoglienza a fischi e pernacchie, e se si sforzano, magari preparandosi per tempo a differenza di quanto hanno fatto in occasione delle dimissioni del Cav, anche i militanti del Pdl in sonno potrebbero farcela a mettere su un bel gruppo di manifestanti contro il Napoleone dei poveri. 

ABUSIVO : Berlusconi si è dimesso, ora tocca a Fini

Lascia il Cavaliere, ma Fini NO!


Gianfranco NON MANTIENE LE PROMESSE 

VIDEOMESSAGGIO BERLUSCONI

Il Cav. tratta e non molla

Monti alla prova della dittatura commissaria.

di Salvatore Merlo

Mario Monti è presidente del Consiglio (con riserva) e Silvio Berlusconi non abbandona (non adesso) la “politica”. 
Il nuovo primo ministro incaricato farà oggi le sue consultazioni “con urgenza e scrupolo” e poi forse, se ci saranno le condizioni, presenterà la lista dei ministri, che saranno tutti tecnici. 

domenica 13 novembre 2011

Le ragioni per essere ancora berlusconiani



di Francesco Borgonovo 

No, non dovete pensare che sia finita qui, tra gli insulti degli odiatori, i tradimenti che rendono microscopiche figure già di per loro piccine, le ole e i cori e i berciamenti della folla sciammanata, che non si rende conto della situazione ed esulta per una sconfitta. 
Ci sono ancora ragioni per essere berlusconiani, e dunque il berlusconismo sopravvive. 
Anche senza Berlusconi.

Monti è tra i responsabili del nostro male, non può essere la cura

Tutti pazzi per Mario Monti. Eppure fa parte di quel circolo borghese che ha la responsabilità primaria della crisi economica globale.

di Salvatore Cannavò (AreaGenova)



Non c'è anima viva, nel giro che conta mediaticamente o nella politica istituzionale (compreso Vendola) che non stia santificando il professor Mario Monti. 

Dopo la mossa del presidente della Repubblica, del resto, che lo ha nominato senatore a vita nel bel mezzo della crisi dello "spread", il gioco è scontato. 
Bella forzatura, quella del Quirinale che, di fatto, si è assunto il compito di commissariare la politica italiana per conto dell'Unione europea. 

sabato 12 novembre 2011

Spegnete la luce....

Vertice con Monti e trattative nel Pdl: le ultime ore di Berlusconi a Palazzo Chigi In serata il Cavaliere salirà al Colle per presentare le dimissioni. Il Pdl vicino alla convergenza sull'economista




Salvo colpi di scena dell'ultimo momento, in serata Berlusconi dovrebbe salire al Quirinale per presentare le dimissioni. I tempi sono stretti: Napolitano vorrebbe avviare le consultazioni subito per dare l'incarico a Monti già domani sera. Ma l'economista potrebbe anche non avere la maggioranza e, in questo caso, si andrebbe alle elezioni anticipate. Summit tra Monti e Draghi. Nel frattempo continuano gli incontri tra i vertici delle forze politiche. Pranzo tra Berlusconi e Monti per sciogliere il "nodo" Gianni Letta

Gentile Cav., non ci manchi di rispetto

Abbandoni quelle trattative piagnucolose e 

si riprenda la sua fantasia 

di Annalena Benini

E’ un atteggiamento di grave mancanza di rispetto. Di insensibilità verso un elettorato pacifico, moderato, anche un po’ ansioso, che chiede però di non doversi infilare degli stecchini sotto le palpebre, la mattina, per leggere le pagine politiche dei giornali (si ritiene che in questi giorni sia un imperativo categorico farlo) per riuscire a restare sveglio dalla prima all’ultima riga.

venerdì 11 novembre 2011

Ora il giullare Nicolas non ride più Banche a secco: Francia, la prossima vittima



Record storico per lo spread a Parigi. 
Voci di declassamento. 
E per Siano (Etf Securities) "ora il problema è il Gallo, non i Piigs"

 di Claudio Antonelli

 Il presidente Nicolas Sarkozy si affanna sempre più a rilasciare dichiarazioni sullo stato di salute dell’Italia.
Sulla presunta  follia e depressione di George Papandreu.
Poi toccherà all’economia spagnola.
E così via.
Tutti diversivi per tenere lontana l’attenzione dei mercati dallo spread francese.

"Votare subito nell'interesse del paese"

"Votare subito nell'interesse del paese"

Manifestazione a Milano sabato 12 novembre con Ferrara, Feltri e Sallusti
Giuliano Ferrara, Vittorio Feltri e Alessandro Sallusti organizzano sabato 12 novembre alle ore 11 al teatro Manzoni di Milano (Via Manzoni 42) una manifestazione politica del Foglio e del Giornale su questo tema: Votare subito, nell’interesse del paese. La Tecnoburocrazia al potere? No, grazie.
Siete tutti invitati.

giovedì 10 novembre 2011

Dico a Napolitano: “No! Questo No!”

                                     URLO DI INDIGNAZIONE 
                                  DI IDA MAGLI DI POCO FA:

No, Signor Napolitano, non sopporteremo una simile nauseante “furbata”. 
 Creare all’improvviso un senatore a vita per far credere che si tratta di un politico e fingere così che l’Italia non si sia consegnata nelle mani dei banchieri, è un sotterfugio intollerabile. 
Quale disprezzo per i poveri Italiani! 
Quale disprezzo per la Repubblica e per la politica! 
Abbiamo, dunque, così la misura della spaventosa miseria civile e morale dei nostri “rappresentanti”. 
La Bibbia afferma che “Dio vomita gli ipocriti”. 
Sono certa che non ha mai vomitato tanto.

Un Berlusconi bis potrebbe essere la chiave giusta

O VOTO O BERLUSCONI BIS
GLI SCENARI CHE SI APRONO
 
 
 di Francesco Di Majo

La strategia è semplice. 
Ma gli scenari futuribili e possibili piuttosto articolati. Silvio Berlusconi non vuole assolutamente che si instauri un governo tecnico. 
Le conseguenze di questa ipotesi sono principalmente due. Soprattutto dopo che il capogruppo del Pdl alla Camera ha dichiarato che per Angelino Alfano è troppo presto per incorrere nel rischio di una "bruciatura" politica derivante da un ipotetico incarico di guidare un governo di transizione verso le elezioni.

UN GOVERNO TECNO-BUROCRATICO? NO, GRAZIE

Mai nel governissimo, o anche sì, però non tutti.  Il Pdl nel caos organizzato di fine stagione 

 

di Salvatore Merlo

Al momento in cui questo giornale va in stampa l’unica cosa certa è che i rendimenti dei titoli decennali italiani hanno raggiunto la soglia del 7,3 per cento, che Giorgio Napolitano ha nominato senatore a vita Mario Monti e che Umberto Bossi si è dichiarato indisponibile a sostenere qualsiasi governissimo. Per il resto il Palazzo del centrodestra è nel panico e nei momenti di panico scarseggia la lucidità e le paure finiscono per diventare un po’ più vere.